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Migranti: gli arrivi nella Ue sono in calo, mentre raddoppiano gli sbarchi in Italia, oltre 15.000 da gennaio 2017

BRUXELLES – Gli arrivi di migranti verso l’Ue continuano a calare a febbraio rispetto a un anno fa, con 10.900 arrivi totali pari a meno di un decimo di quelle del febbraio 2016. Il numero di arrivi complessivi segna però +46% rispetto a gennaio a causa dell’aumento dei migranti entrati in Ue via l’Italia e la rotta mediterranea, con quasi 9mila arrivi, più del doppio rispetto al mese precedente. Sono i dati diffusi da Frontex, secondo cui il numero di migranti arrivati in Italia tra gennaio e febbraio sale a 13.440.

L’Italia, spiega Frontex, ha continuato a far fronte a un’alta pressione migratoria nonostante le condizioni meteo difficili nel Mediterraneo centrale. Le due nazionalità principali dei migranti giunti sulle coste italiane a febbraio sono Guinea e Bangladesh. La maggior parte dei migranti africani arriva in Libia via terra, mentre i bengalesi vi arrivano in aereo, soprattutto a Tripoli, via il Medio Oriente, ed entrano nel Paese con un visto di lavoro libico, pagando poi i trafficanti per arrivare sulla costa dove partono i barconi per l’Italia.

Proprio in merito agli arrivi nel nostro Paese, è stato il Viminale a lanciare un allarme: a questi ritmi si rischia di arrivare, a fine anno, alla cifra record di 250.000 ingressi. I dati raccolti dal Ministero, più aggiornati di quelli di Frontex, sono impietosi: nei primi 73 giorni del 2017 i migranti soccorsi in mare sono aumentati del 67%. Se erano 9.496 quelli sbarcati al 14 marzo 2016, sono stati 15.852 quelli giunti dalla Libia in pari data del 2017. E così nelle stanze del governo ci si prepara al peggio. Secondo una proiezione che circola sui tavoli dei ministri, ci si attende che nel 2017 saranno infranti tutti i record di accoglienza degli anni scorsi. La nuova stima è che dalla Libia arriveranno 250 mila persone. L’anno scorso ne sono arrivate 181 mila. Secondo la proiezione che circola sui tavoli dei ministri saranno infranti tutti i record di accoglienza e quindi il piano di collocamento nei Comuni di 2,5 migranti per mille residenti non basterà.

Il numero di arrivi nelle isole greche, invece, è crollato ad appena un migliaio, un terzo in meno rispetto a gennaio e una minima frazione rispetto a un anno fa, per un totale di appena 2.500 arrivi nei primi due mesi dell’anno. Lo stesso dicasi per gli arrivi alla frontiera di terra della Grecia, con appena 180 arrivi a febbraio. Le nazionalità principali dei migranti lungo la rotta del Mediterraneo orientale sono Siria, Pakistan e Repubblica Democratica del Congo. La rotta dei Balcani occidentali, invece, ha visto meno di mille attraversamenti illegali dei confini a febbraio, in prevalenza di afghani e pachistani, pari a -36% rispetto a un mese fa e a meno del 3% degli arrivi registrati un anno fa.

I piani messi in campo dalla ue sembrano dunque funzionare per tutti, tranne che per l’Italia. Sembra quasi che a Bruxelles abbiano deciso che i migranti, soprattutto i clandestini, se li debba tenere solo il nostro paese, in barba ai criteri di redistribuzione e ai ricollocamenti vanamente invocati prima da Alfano e adesso da Minniti. L’Italia deve muoversi in fretta per arginare quest’invasione che rischia di sconvolgere il nostro assetto economico e sociale.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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