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Pensioni: Boeri faccia l’esame di coscienza e attivi gli uffici per concedere ai pensionati i diritti negati

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Boeri

Un’interessante disamina sui diritti dei pensionati è stata fatta dal segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo, il quale ha ricordato i tanti diritti non esercitati dagli appartenenti alla categoria non perché siano negati dalle autorità o da Boeri, ma semplicemente perché i pensionati non sono completamente a conoscenza di tutti i servizi ai quali hanno diritto e l’Inps si guarda bene dal farli conoscere agli interessati.

Ed è perfetta le definizione che viene data di questa situazione. Dice Fatuzzo: «Non sono diritti inespressi ma diritti negati».

Sono tantissimi i pensionati vittime della non conoscenza di propri diritti e questo è profondamente ingiusto. Osserva sempre il segretario: «In tantissimi casi, i pensionati
interessati sono anziani, con poca o nessuna dimestichezza con i moderni strumenti tecnologici, in tanti casi vivono soli, insomma si penalizza, nei fatti, chi già è penalizzato»

Molte volte importanti diritti, con conseguenti importi economici, vengono riconosciuti, solo con la richiesta dell’interessato e si tratta, fra l’altro, di voci importantissime, come l’integrazione al minimo, la 14.a, le maggiorazioni sociali, importi aggiuntivi, prestazioni per invalidità civile, assegni familiari.

«Tante piccole somme che, globalmente, -segnala Fatuzzo- diventano importi importanti per chi ha pensioni modeste. Il Partito Pensionati, anche con specifiche trasmissioni televisive, ha cercato di informare i pensionati dei loro diritti».

Il Partito Pensionati chiede quindi il ripristino dell’invio del cedolino pensionistico, al domicilio del titolare di pensione ed all’attribuzione d’ufficio di quanto spettante al pensionato, senza imporre alcuna domanda, perchè quando è l’Inps a dover avere qualcosa dal pensionato preleva direttamente e non fa certamente domande.

Ci associamo alla richiesta giustissima del Partito dei Pensionati e sarebbe ora che il bocconiano presidente Boeri invece che scovare di sottoterra tutti gli espedienti per fare cassa con interventi sulle pensioni si decidesse a organizzare i suoi uffici in modo tale da poter rendere un servizio comodo, immediato, efficiente e completo ai pensionati, intervenendo direttamente per l’attribuzione di quanto loro dovuto, senza attendere che siano loro, con i limitati mezzi di conoscenza a loro disposizione, a farsi parte attiva per avere ciò che loro spetta di diritto. Boeri aveva intitolato uno dei suoi dossier che presentavano interventi possibili sulle pensioni, in particolare quelle da lui ritenute d’oro, «non per cassa, ma per equità». Visto che le casse dell’Inos non riesce proprio a risanarle, pensi almeno a organizzare interventi a favore dei suoi amministrati, proprio per rispondere a quel criterio di equità al quale sembra tenere tanto, ma solo quando gli fa comodo.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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