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Equitalia, rottamazione cartelle: i contribuenti possono chiedere di consultare online la loro posizione

Entrate

ROMA – I contribuenti interessati alla rottamazione delle cartelle esattoriali possono chiedere all’Agenzia delle Entrate di consultare la propria posizione, per sapere con precisione quali somme possono sottoporre a definizione agevolata: la richiesta può essere effettuata anche tramite intermediario abilitato. Il Garante della Privacy ha autorizzato il flusso di informazioni fra Equitalia e Agenzia Entrate, in modo che il Fisco sia in grado di ricostruire la posizione debitoria del contribuente e, su richiesta, indicargliela.

Il Garante ha autorizzato un protocollo di comunicazione interna tra funzionari attraverso il sistema Serpico. I professionisti abilitati, invece, potranno usare i servizi telematici del Fisco per conoscere la posizione del proprio assistito, con specifica delega. L’elenco delle deleghe va inviato all’Agenzia delle Entrate utilizzando i software di compilazione e controllo pubblicati sul sito.

L’Agenzia delle Entrate ricorda che oggetto di rottamazione agevolata sono le somme affidate agli agenti della riscossione dal 2000 al 31 dicembre 2016. E’ possibile che il debitore non abbia ricevuto entro fine 2016 la cartella esattoriale per debiti che, però, sono rottamabili perché erano stati affidati al concessionario della riscossione nel 2016. Equitalia ha provveduto ad avvisare direttamente i debitori inviando apposita comunicazione entro lo scorso 28 febbraio. Ora, si aggiunge questo nuovo canale, che consente di consultare in qualsiasi momento la propria posizione, ai fini dell’accesso alla definizione agevolata.

La domanda di rottamazione cartelle va fatta entro il 31 marzo, anche se in arrivo c’è una proroga al 21 aprile. La rottamazione prevede il pagamento integrale della somma originariamente dovuta, con sconto su sanzioni e interessi di mora. E’ possibile aderire anche se c’è in corso una rateazione con Equitalia. La rottamazione prevede fno a cinque rate, di cui tre quest’anno (in luglio, settembre e novembre) che devono coprire il 70% del debito, e due nel 2018 (in aprile e settembre).

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