Onu: il 20 marzo è la giornata della felicità. L’Italia è fra i dieci paesi meno felici
ROMA – Forse non molti sanno che l’Onu, fra le sue molte fallimentari attività e iniziative, ha proclamato, nel 2012, il 20 marzo la giornata della felicità. Perché la felicità diventasse un obiettivo da perseguire in tutte le nazioni. Con i risultati catastrofici che risultano evidenti a livello mondiale, altra iniziativa fallimentare del costosissimo organismo internazionale. Dunque per volere dell’Onu si celebra, in tutto il mondo, la Giornata della Felicità e, tanto per far qualcosa, gruppi di ricerca di psicologi, ma anche di biochimici e genetisti, ogni anno si esercitano a cercarne le radici, o forse il suo segreto.
La ricetta della felicità andrebbe forse chiesta ai danesi perché sono loro al primo posto del World happiness report 2016, mentre l’Italia è solo 50esima per il secondo anno consecutivo. Non è certo dunque il sole che procura la felicità. Vengono subito dopo Stati come Uzbekistan, Malesia e Nicaragua ed è tra i dieci Paesi con la maggiore diminuzione della felicità tra il 2005 e il 2015. I dieci paesi con il maggiore calo nella valutazione della vita, secondo lo studio, in genere soffrono di un insieme di tensioni economiche, politiche e sociali. Grecia, Italia e Spagna rientrano in questo sfortunato gruppo e sono tra i quattro paesi dell’Eurozona più colpiti dalla crisi.