Bruxelles: a un anno dalle stragi di Zaventem e Malbeek il ricordo delle 32 vittime
BRUXELLES – Bruxelles non dimentica. Le ferite si stanno rimarginando: la vita ha ripreso a girare ai suoi ritmi normali, dal turismo agli eventi culturali, ma a un anno dagli attentati del 22 marzo all’aeroporto di Zaventem e alla stazione metro Maelbeek c’è un prima e c’è un dopo. Segno più tangibile, i 1.100 militari con i camion dell’esercito, ormai divenuti parte del paesaggio urbano, che continuano a presidiare strade, stazioni, scali aerei, metropolitana, istituzioni europee e centri commerciali. E le voci dei feriti, di cui molti ancora non hanno visto nessun indennizzo.
Le due esplosioni che hanno squarciato il quieto trantran di una mattina di inizio primavera, – la prima alle 7.58 a Zaventem, azionata dai kamikaze Najim Laachraoui e Ibrahim El Bakhraoui, la seconda alle 9.11 a Maelbeek con il fratello Khalid El Bakrhaoui – hanno lasciato a terra 32 vittime, di cui 17 belgi e 15 stranieri tra i quali la funzionaria europea di origini siciliane Patricia Rizzo. Sono stati invece oltre 1.300 i feriti, di cui 226 gravi, per un totale di 1.361 richieste di indennizzo, incluse le famiglie delle vittime. In molti, però, non hanno visto un euro. Secondo i dati ufficiali, le assicurazioni hanno già sborsato 136 milioni, di cui però solo 16 alle vittime degli attentati.
Dal punto di vista dell’ inchiesta, con la cattura di Salah Abdeslam, elemento di congiunzione tra gli attentati di Parigi e quelli di Bruxelles, e dell’uomo col cappello, Mohamed Abrini, mancato kamikaze a Zaventem, i pesci più grossi della cellula che ha operato nelle due capitali europee sono dietro le sbarre, ma finora si sono trincerati dietro il silenzio. Resta invece a piede libero Oussama Atar, il belga-marocchino di 32 anni ritenuto la mente e che secondo la Cnn sarebbe tornato in Belgio ad agosto a trovare la famiglia, sfuggendo alla polizia.
Intanto questo mercoledì le autorità del Belgio, dal premier Charles Michel al re Filippo, insieme ai rappresentanti delle istituzioni Ue tra cui il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, parteciperanno a una lunga giornata di commemorazioni.