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Vitalizi: il 15 settembre ne avranno diritto altri 629 parlamentari (su 950). Ecco perchè la legislatura va avanti

La data fatidica per i parlamentari, quella di cui si discute da tempo quando si parla di vitalizi, si avvicina sempre più, per la gioia dei nuovi eletti. Il 15 settembre 2017 i parlamentari al primo incarico della XVII legislatura raggiungeranno il traguardo dei 4 anni, 6 mesi e 1 giorno, il periodo minimo di servizio necessario per maturare il diritto alla pensione, secondo la riforma dei vitalizi approvata dal governo Monti nel 2012, che si basa sul sistema di calcolo contributivo.

PENSIONE – I parlamentari che stanno esaurendo il primo mandato, tagliato il traguardo del 15 settembre, riceveranno a 65 anni 950 euro di pensione e, se verranno rieletti per un’altra legislatura, l’assegno sarà di 1500 euro a 60 anni.

ESERCITO – Ma quanti sono? Repubblica ha provato a fare la conta ed è venuto fuori che si tratta di un vero e proprio esercito, che si aggiunge alla schiera fitta di politici che già godono del privilegio e che non vi rinunceranno tanto facilmente. Alla Camera su 630 deputati complessivi, ben 438 sono al primo mandato, mentre aA Palazzo Madama su 320 senatori 191 sono neoeletti. La cifra quindi è di 629 nuovi eletti su 950 parlamentari, i due terzi del totale.

PARTITI – Ovviamente il partito che ha più parlamentari al primo incarico è quello di maggioranza il Pd ha 198 deputati novelli su 284 e 66 senatori su 99, per un totale di 264 parlamentari. Per questo gli strali dei grillini si rivolgono soprattutto verso quel partito, accusato di non voler far cessare la legislatura per beneficiare i suoi eletti. Ma anche i grillini (91 alla Camera e 35 al Senato ) contano un numero elevato di potenziali fruitori del vitalizio.
Molti più sono gli anziani nei partiti di centrodestra : in Forza Italia i neodeputati sono solo 12 su 50, i senatori 14 su 43. Gli alfaniani di Ap alla prima esperienza sono 11 su 26 alla Camera, 13 su 27 al Senato. Mentre i verdiniani neoeletti sono circa la metà: 7 su 16 a Montecitorio e 8 su 16 a Palazzo Madama.
Tutti al primo mandato, invece, i 17 deputati rimasti in Sinistra italiana.

SENATO – Intanto l’Ufficio di presidenza della Camera ha deliberato l’applicazione di un contributo di solidarietà sui vitalizi degli ex deputati maturati prima del 2012, aumentando i tagli agli assegni più pesanti. Analogo provvedimento dovrebbe essere approvato anche al Senato.. Contro la sforbiciata agli assegni protestano già gli ex onorevoli, pronti a fare ricorso.

Da notare infine che i vitalizi di parlamentari, molti dei quali ricevono poi più di quanto versato, non debbono essere confusi con le pensioni di chi ha versato pesanti contributi per 40 anni e più, e ha perciò diritto di riavere indietro quanto versato in previsione di poter godere di una serena vecchiaia.


Ezzelino da Montepulico


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