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Migranti: il capo dell’operazione Sophia, non siamo noi ad attrarre gli arrivi. Realizzato solo l’11,8% dei soccorsi

ROMA – Sono 109 gli scafisti arrestati e consegnati alla giustizia italiana, 414 le imbarcazioni neutralizzate e 34mila i migranti soccorsi. Questi i numeri illustrati dall”ammiraglio Enrico Credendino, comandante della missione Eunavfor Med – Operazione Sophia, in audizione alla Commissione parlamentare migranti: è fondamentale togliere la logistica agli scafisti, quindi una volta ultimato il soccorso, distruggiamo sempre l”imbarcazione.

Poi Credendino nega che l’operazione favorisca gli scafisti: spesso siamo accusati di essere fattore di attrazione per i migranti e che gli scafisti mettano i migranti in mare perché c’è l’operazione Sophia. Questo non è vero. Intanto perché abbiamo fatto solo l’11,8% del totale dei soccorsi, un numero basso: 34 mila persone sono tante, ma sono una percentuale piccola. Lo ha precisato l’ammiraglio Enrico Credendino, comandante della missione Eunavfor Med – Operazione Sophia, in audizione alla Commissione parlamentare migranti.

Il search and rescue non è il nostro mandato. Noi siamo impegnati nella lotta agli scafisti. Certo se c’è da fare un soccorso non ci tiriamo indietro. Ma sono altre le organizzazioni che fanno i soccorsi, ha detto il comandante, aggiungendo che di certo i migranti non partono perché ci sono le imbarcazioni in mare a fare da fattore di attrazione, ma perché ci sono guerre, terrorismo, mancanza di acqua e cibo. Anche senza Sophia i migranti partirebbero comunque. A tal proposito ha ricordato che quando c’è stata l”interruzione di Mare Nostrum, e prima di Mare Sicuro, il numero di migranti è aumentato, non è diminuito.

Quanto alle navi delle organizzazioni umanitarie, accusate di andare a prendere i migranti a domicilio, favorendo in tal modo l’opera degli scafisti, Credendino afferma: «Io rispondo di quello che fanno i miei mezzi, non sta a me commentare gli articoli di stampa sulle navi delle Ong che soccorrono i migranti.

Quello che fanno le altre organizzazione va a chiesto a loro o a Frontex, che ha fatto un rapporto molto dettagliato. Quello che abbiamo osservato – ha aggiunto l”ammiraglio – è che dal giugno dell’anno scorso c’è un numero maggiore di Ong che opera in area. Non hanno mai intralciato la mia operazione. Anzi, noi dobbiamo lavorare tutte insieme”.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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