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Salute: l’abuso di alcol cresce troppo in Italia, soprattutto fra i minori e le donne

ROMA – Sono troppe le persone che in Italia abusano di alcol, 8 milioni 643 mila secondo l’Istat nel 2016. La maggioranza sono uomini, ma ci sono anche 2 milioni e mezzo di donne. L’alcol fa male, può portare dipendenza, è potenzialmente cancerogeno, sono queste le conclusioni dell’Istituto Superiore di Sanità. Dobbiamo evitare ogni abuso. I ragazzi fino a 17 anni non dovrebbero proprio toccare l’alcol perché il loro organismo non è in condizione di metabolizzarlo. E invece nel 22,9% dei casi lo consumano.

Le donne adulte e anziane non dovrebbero superare una unità alcolica di consumo (1 unità alcolica corrisponde a 1 bicchiere da 125 ml di vino) gli uomini non ne dovrebbero superare due da adulti e una da anziani.

La nuova pericolosa moda diffusa ormai soprattutto fra i giovani si chiama binge drinking e consiste nell’assunzione smodata di alcol, finalizzata a un rapido raggiungimento dell’ubriachezza e praticata generalmente in occasione di feste o durante il fine settimana.

Raggiunge il picco tra 18 e 24 anni con il 21,8% dei maschi e l’11,7% delle femmine che lo praticano, ma già quasi il 10% dei ragazzi tra 16 e 17 lo sperimentano, raggiungendo un livello superiore a quello medio della popolazione. Il pericolo di questa forma che non è parte della tradizione italiana di consumo moderato ai pasti, ed è mutuato dalle tradizioni nordiche, è che si configuri sempre di più come uno stile di vita consolidato del sabato sera, con un precocissimo inizio: anche da 11 anni.

Per evitare il diffondersi di questa moda sarebbe essenziale l’esempio in famiglia. Il 30,5% degli 11-24enni, che vivono in famiglie dove almeno un genitore consuma alcol in eccedenza, superiore al limite delle linee guida, ha abitudini alcoliche non moderate. La quota scende al 16,2% tra i giovani con genitori che non bevono o bevono moderatamente.

Una situazione che dovrebbe essere tamponata con campagne pubbliche mirate molto più efficaci di quelle, scarse, attuali.

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