Manovra: Padoan, è ragionevole lo scambio fra cuneo fiscale e riduzione dell’Irpef. Che è soltanto rimandata
ROMA – Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, anello di congiunzione fra i governi Renzi e Gentiloni, è chiamato in causa per spiegare la mancata riduzione dell’Irpef, più volte promessa dal rottamatore, e si spiega così in un’intervista rilasciata al Messaggero: «Ragionevole uno scambio fra le aliquote e il cuneo fiscale Ma resta l’ ipotesi del taglio Irpef. Gli aumenti agli statali ci saranno. C’ è continuità con Renzi». All’osservazione che sulla riduzione dell” Irpef, promessa dal governo Renzi, nel Def non c” è traccia, Padoan replica: «La legge di bilancio per il prossimo anno è tutta da discutere. Il Def contiene solo un quadro generale. L’ ipotesi non è stata esclusa, non siamo ancora alla fase delle misure esplicite. Non direi che è una linea attendista ma di continuità. I capitoli sono gli stessi che sono stati al centro dell’attenzione del governo in questi anni: spingiamo la crescita sostenendo investimenti privati e pubblici e attraverso le riforme, in un contesto di consolidamento della finanza pubblica, che deve continuare».
«Anche gli anni scorsi nel Def si delineavano i grandi numeri, rinviando alla legge di Stabilità le manovre specifiche. È nella natura della programmazione. Stiamo usando lo stesso metodo ma i margini sono più stretti e il clima politico più complicato perché, per così dire, siamo in un punto diverso del ciclo elettorale. È vero – aggiunge poi -, il Quantitative easing si sta restringendo e lo vediamo nei tassi di mercato che già incorporano questa tendenza. Ma la gestione del debito in questi anni di tassi bassi è stata molto efficiente, abbiamo accumulato fieno in cascina. Il costo del debito andrà aumentando ma non ci sarà una drammatica inversione di tendenza».