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Toscana: referendum in Casentino per fondere i comuni. Coinvolti Chiusi, Bibbiena, Chitignano, Ortignano, Castel Focognano

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Il santuario della Verna, nel Casentino

FIRENZE – I comuni del Casentino vogliono fondersi fra loro? E con quale soluzione? Gli abitanti del vasto territorio della provincia di Arezzo si esprimeranno in un referendum consultivo, contestualmente in ogni Comune. Lo ha deciso il Consiglio regionale della Toscana. La fusione si farà se incontrerà l’orientamento favorevole della maggioranza dei cittadini in ciascuno dei comuni coinvolti. Basterà il no dei cittadini di un comune ad affossare il progetto. Inoltre, il quesito che sarà sottoposto ai cittadini di Chiusi della Verna prevederà, alternativamente, una scelta tra tre soluzioni: quella di fondersi con i comuni di Chitignano e Castelfocognano; quella di fondersi con i comuni di Bibbiena e di Ortignano Raggiolo, quella di non procedere ad alcuna fusione.

Analogamente, ai cittadini degli altri comuni interessati (Chitignano e Castel Focognano da un lato, Bibbiena e Ortignano Raggiolo dall’altro) sarà sottoposto un quesito per esprimere la propria volontà di fondersi o meno tra loro e con il Comune di Chiusi della Verna. Un caso più unico che raro quello che ha riguardato i comuni del Casentino: due le ipotesi in campo, l’istituzione del Comune di Casentino La Verna, per fusione dei Comuni di Bibbiena, Chiusi della Verna e Ortignano Raggiolo e l’istituzione del Comune di Chiusi Verna,Chitignano Castel Focognano, per fusione dei Comuni di Castel Focognano, Chitignano e Chiusi della Verna.

Per questo il gruppo Pd ha ritenuto necessario presentare un ordine del giorno ad hoc, approvato dall’assemblea toscana, che, per questa specifica situazione, prevede l’ok al procedimento di fusione solo con una maggioranza favorevole in ogni comune coinvolto. «Con l’approvazione dei quesiti referendari il Consiglio adempie all’obbligo costituzionale di consultare la popolazione su due proposte di fusione parimenti legittime, supportate l’una dalle firme dei cittadini, l’altra dalle deliberazioni dei consigli comunali, organi democraticamente eletti rappresentativi delle rispettive comunità – ha spiegato Lucia De Robertis, consigliera regionale Pd e vicepresidente dell’assemblea toscana – La parola passa ora agli elettori, che hanno la consapevolezza che il Consiglio , data la particolarità della situazione, con due proposte concorrenti alternative, deciderà per la fusione che avrà ottenuto il gradimento della maggioranza degli elettori in ciascun comune coinvolto».

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