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Firenze: presentato il progetto della nuova stazione Foster, hub della mobilità

HubFIRENZE – Dopo l’annuncio ufficiale della conferma della stazione Foster, quale snodo principale dell’Alta Velocità, relegando così Santa Maria Novella a un ruolo secondario, checché ne dicano i comunicati ufficiali, il Comune ha diffuso una sorta di progetto della nuova infrastruttura, che dovrebbe rappresentare il nuovo hub della mobilità fiorentina, integrando trasporto ferroviario, autobus e tramvia. Ecco il comunicato delle istituzioni:

La nuova ipotesi progettuale elaborata per l’integrazione della Foster di Firenze con l’autostazione degli autobus è stata al centro dell’incontro fra Regione Toscana, Comune di Firenze e Gruppo FS Italiane, nella sede di Ferrovie dello Stato Italiane. Presenti Vincenzo Ceccarelli assessore ai Trasporti della Regione Toscana, Dario Nardella Sindaco di Firenze, Stefano Giorgetti assessore alla mobilità del Comune di Firenze, i progettisti degli studi ARUP e Foster, Renato Mazzoncini amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, e Maurizio Gentile amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana.

Durante la riunione, nella quale sono state confermate sia la realizzazione del tunnel sia la centralità della stazione di Firenze Santa Maria Novella, i progettisti hanno presentato le soluzioni individuate per trasformare la Foster, di cui è stata riconfermata la realizzazione secondo il progetto originario, nel primo esempio in Italia di stazione della mobilità integrata. Nella Foster, infatti, oltre ai servizi ferroviari garantiti dal passante ferroviario cittadino, che sarà realizzato secondo il progetto approvato, saranno integrati i servizi della tramvia cittadina e la nuova autostazione degli autobus di Firenze.

Complessivamente saranno 34 gli stalli a rotazione, cui si aggiungeranno 130 posti per la lunga sosta, direttamente collegati con la Foster. L’autostazione, che avrà una viabilità dedicata per l’accesso e l’uscita, servirà il trasporto regionale, extraurbano, urbano e turistico. L’integrazione delle varie modalità di trasporto sarà capace di generare un utilizzo della nuova stazione coerente con le ipotesi del progetto originario. In conclusione si dà ad intendere di aver fatto chissà quali modifiche, mentre in realtà si cambia poco o nulla. Ma si consente a chi ha interesse alla prosecuzione dell’opera di continuare nel lucroso affare.

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