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Profughi (o pretesi tali): si moltiplicano le spese legali, boom nel 2016

Profughi

ROMA – Oltre a tutte le spese per salvataggi, assistenza e accoglienza, i migranti ci costano cifre enormi perché dobbiamo pagare le spese delle loro difese legali (il gratuito patrocinio) a coloro, praticamente tutti, che fanno ricorso per tre gradi di giudizio contro il diniego della concessione dello status di profugo o rifugiato. Un’altra stortura della nostra legislazione buonista e garantista.

Le spese a questo titolo, già ingenti, sono destinate ad aumentare, visto che – il bilancio è stato fatto solo per il distretto di Milano – sono circa 3 mila in più rispetto all’anno scorso i ricorsi per opposizione al diniego di protezione internazionale trattati dagli avvocati in regime di gratuito patrocinio. La crescita «esponenziale» delle istanze ricevute dallo Sportello patrocinio a spese dello Stato emerge dal Bilancio Sociale 2015 – 2016 dell’Ordine degli avvocati, ovvero il rendiconto della loro attività illustrato nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia milanese. Nel bilancio, una sessantina di pagine, tra i vari capitoli relativi alle attività e iniziative dei legali, spicca il lavoro dello Sportello patrocinio a spese dello Stato istituito nel 2002 e gestito dall’Ordine: 120-150 istanze alla settimana in materia di diritto di famiglia, e cioè separazioni e divorzi, affido e mantenimento, di diritto del lavoro e ricorsi per opposizione al diniego alla richiesta di protezione internazionale da parte di chi, pur non possedendo i requisiti per essere riconosciuto come rifugiato, se dovesse ritornare nel Paese di origine correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno.

Riguardo ai ricorsi nel resoconto se ne sottolinea la «crescita esponenziale, visto che tra il 2002 e il 2015 vi sono state circa 5000 domande complessive e che soltanto nel 2016 il volume è stato all’incirca equivalente». E come diceva Totò, ……io pago.

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