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Fiorentina allucinante: perde anche a Palermo (2-0). Viola mai in partita. Astori espulso. Sousa contestato. Pagelle

Babacar: bloccato dalla difesa del Palermo, che quest’anno ha subìto ben 73 gol

PALERMO – E’ inguardabile, questa Fiorentina. Disastrosa. Protagonista di una partita da vergogna. Il Palermo, virtualmente retrocesso, rifila due gol a una squadra viola mai in partita. Diamanti, velenoso ex, segna su punizione nel primo tempo, trovando una vistosa buca nella barriera piazzata da Tatarusanu. Alleesami raddoppia nel finale, con i viola in dieci per l’espulsione di Astori (doppia ammonizione). Paulo Sousa viene clamorosamente contestato da alcune decine di tifosi viola che si erano sobbarcati il viaggio in Sicilia con tutt’altra prospettiva, cioè con la speranza di vincere per continuare a lottare per il sesto posto. Speranza ora a brandelli, nonostante il pareggio del Milan a Crotone. Ma ora non conta tanto aver praticamente perso l’ennesima occasione di tornare in corsa per l’Europa. Fa male una sconfitta così grave contro una formazione alla deriva, mentalmente già retrocessa. L’allenatore, certo, ha colpe molto gravi: compresa quella di aver voluto tenere pervicacemente in panchina Bernardeschi, preferendo far debuttare il ragazzino Mlakar, 18 anni, del tutto inadeguato per una partita da combattimento come questa. Ma oltre all’allenatore sono colpevoli i giocatori: non ricordo una squadra così moscia, incapace di superare una difesa che, fin qui, aveva subìto 73 gol. No, un finale di stagione così la Fiorentina non doveva propinarlo ai suoi tifosi e alla città. Il Palermo aveva vinto una volta sola in casa: ci voleva la squadra viola per regalare il secondo successo stagionale a una squadra ormai arresa, ma vogliosa di lasciare un segno. Addosso a chi? Alla Fiorentina che aveva improvvisamente rialzato la testa. Una Fiorentina che non ha mai saputo entrare in partita ed essere realmente pericolosa. Una Fiorentina da 4 collettivo in pagella, senza mordente e senza gioco, sbalestrata dalle scelte di un allenatore che, ormai, deve avere la testa da un’altra parte. Ma allora, viene da chiedersi, perché non si dimette?

Diamanti, ex viola, prima della partita: segnerà il primo gol rosanero su punizione

SOUSA – Restano in panchina i due Federico, ossia Bernardeschi e Chiesa, giocano Milic e Tello e anche Ilicic che non dovrebbe sbagliare partita, almeno qui a Palermo. Paulo Sousa, dopo la partita seduta con l’Inter, torna in piedi a bordo campo. Ma la nota più confortante è la presenza di molte decine di tifosi viola che non hanno voluto far mancare il loro sostegno nemmeno nella trasferta più difficile e lontana. Nel Palermo un solo, teorico pericolo: Diamanti, rispolverato per l’occasione. Il Palermo, in uno stadio semideserto e poco voglioso di tifare rosanero, prova la fiammata iniziale. Con scarso successo. Le puntate di Nestorovski e Diamanti vengono arginate dalla difesa viola, che proprio granitica non è ma fino a questo livello di difficoltà ci può stare. La Fiorentina non gioca: giochicchia. Solita trama con passaggi orizzontali, prevedibile e poco incisiva. Soprattutto quando l’azione si snoda sulla sinistra, con Borja e Milic che non sono fulmini di guerra nelle conclusioni sotto porta. Sanchez (22’) fa correre brividi sulla schiena dei volenterosi tifosi viola per un liscio in piena area che poteva essere pericolosissimo se Nestorovski ci avesse creduto. Invece il centravanti palermitano, dato in orbita viola per il prossimo mercato (aspettiamo, aspettiamo…) è nervoso e non particolarmente incisivo.

DIAMANTI – Dopo un ventina di minuti di gioco, il Palermo arretra nella tre quarti. A chiudere tutto. Ed è contro quella barriera, francamente non insuperabile, che la Fiorentina va a sbattere con la sua manovra lenta e per nulla ficcante. Al Palermo basta un contropiede per andare in gol: fallo di Salcedo su Chochev. Punizione dal limite. Barriera posizionata malissimo. C’è una buca sulla destra. Diamanti (32’) la vede, batte lui, tiro di sinistro, a mezz’altezza, e palla in rete, alla destra, di Tatarusanu. Passata proprio dalla buca nella barriera. Ma come si fa subire un gol così? Non basta. Qualche istante dopo, la Fiorentina rischia di subire il raddoppio palermitano. Rispoli arriva davanti a Tatarusanu che pasticcia e respinge alla meglio. Sousa è terreo in viso. Nemmeno lui crede a quel che vede. Finalmente toglie l’inutile Milic e manda in campo Chiesa. I viola pareggiano con Sanchez, di testa: nessuna esultanza, è fuorigioco. Fiorentina davvero inguardabile. Sapevamo che doveva temere soprattutto se stessa, ma così si va oltre l’immaginazione più devastante.

ASTORI – A quattro minuti dal riposo, Ilicic va giù qualche metro fuori area. Punizione di Ilicic: alta di poco. Poi occasionissima per Babacar: che riceve da Tello e calcia a colpo sicuro. Ma il portierino Fulignati intercetta e devia. Che errore Baba! Purtroppo vola via anche lo spicciolo di recupero. E i viola vanno negli spogliatoi sotto di un gol. Terrificante. Sousa racconta sempre di aver preparato la partita nei dettagli, non trascurando niente, ma forse è una tiritera alla quale, forse, non crede più nemmeno lui. Questo primo tempo è stato veramente allucinante. In avvio di ripresa il Palermo ci prova subito: Nestorovski scarica sulla destra per Rispoli che prende tre metri ad Astori. Cross al centro per Diamanti, fermato da Salcedo. La Fiorentina non reagisce. E rischia ancora per un pallone calciato rasopalo da Nestorovski. I viola stentano. Tello sbaglia tanto. Più utile Chiesa: che al 9’ entra in area e viene fermato in scivolata da Andelkovic. Rigore? Ci poteva anche stare. L’arbitro chiede aiuto al collaboratore di porta, che fa cenno di no. Per lui è stato tutto regolare.

MLAKAR – Sousa tenta la carta Saponara. Perché non Bernardeschi? Esce Salcedo. Rischio: la difesa è meno protetta. Borja dovrebbe arretrare, ma in concreto resta dov’è. Astori deve coprire una zona enorme di campo. E si becca l’ammonizione per una trattenuta su Nestorovski. Era diffidato: salterà la trasferta di Sassuolo. Se non rientrerà Gonzalo chi giocherà in difesa? Intanto bisognerebbe cercare di raddrizzare questa partita. Entra Bernardeschi? No, Sousa fa uscire Ilicic ma preferisce mandare in campo un debuttante: Mlakar, attaccante diciottenne della Primavera. Scelta misteriosa, come quella di San Siro contro l’Inter, quando l’allenatore fece esordire il ragazzino Perez. Da allora mai più visto in prima squadra. Ma ragionevolmente viene il dubbio: chi la può buttare dentro ora? Fiorentina sbilanciata in avanti, porta su anche Astori, ma non riesce a sorprendere Fulignati, portierino scattante però decisamente acerbo. Manca l’incisività. Il derelitto Palermo si chiude a riccio. E riparte. Colpo di scena a 3 minuti dal termine: Astori, sbilanciato, dà un colpo d’anca a Sallai, subentrato a Nestorovski. Secondo giallo. Quindi espulsione. Punizione di Diamanti di poco alta. Finale disperato per la Fiorentina: che resta in dieci e non ha praticamente più difesa. Infatti subisce il raddoppio da Aleesami. Addio viola. Il Palermo aveva vinto solo una volta in casa: la Fiorentina ha regalato la seconda. Che pena!

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Sandro Bennucci

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