Firenze: operaio ucciso dal treno a Rifredi nel 2009. Condannati 4 funzionari Rfi. Uno assolto
FIRENZE – Si chiamava Domenico Ricco, era un operaio che veniva da Barletta e aveva solo 29 anni quando, alle 23,05 del 5 novembre del 2009, venne travolto e ucciso da un treno regionale alla stazione di Rifredi. Insieme ad altri due colleghi, Domenico Ricco stava lavorando su uno scambio bloccato. All’arrivo di un treno merci i tre si spostarono sul binario adiacente, senza rendersi conto dell’arrivo del treno regionale. Ricco morì sul colpo, i suoi colleghi si salvarono.
Cinque persone, tra dirigenti e funzionari di Rfi, vennero rinviati a giudizio per omicidio colposo. Oggi, 8 maggio 2017, il giudice Agnese Di Girolamo ha chiuso il processo con quattro condanne e un’assoluzione. La pena più pesante, 3 anni e 10 mesi, a Francesco Torre, dirigente del movimento alla stazione di Rifredi, difeso dall’avvocato Gionata Marini. Tre anni e 6 mesi per Carlo Manetti, caporeparto esercizio e impianti di sicurezza e per Alessandro Bartoloni, capo impianto di zona per impianti di segnalamento e sicurezza (difesi rispettivamente da Giovanni Flora e Pietro Villari). Paolo Ceccherini, 49 anni (difeso dagli avvocati Michele Ducci e Michele D’Avirro) tecnico della manutenzione e capo squadra, è stato invece condannato a tre anni. Assolto, «perché il fatto non costituisce reato», Andrea
Pratesi, responsabile della struttura organizzativa dell’unità territoriale Firenze Nodo di Rfi con delega in materia di
sicurezza sul lavoro. Pratesi era difeso dall’avvocato Luca Bisori.
Secondo il pm Concetta Gintoli, che aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati, non sarebbero state prese adeguate precauzioni per evitare che gli addetti della squadra di pronto intervento si esponessero a rischi, come quelli legati all’arrivo dei treni su binari interessati dal cantiere. Entro 90 giorni, il giudice depositerà le motivazioni della sentenza: i difensori hanno già annunciato ricorso in appello.