Fisco: incredibile! L’Ue chiede all’Italia di reintrodurre l’Imu sulla prima casa per i redditi più alti
BRUXELLES – Nel dare via libera con riserva alla manovra del governo italiano, la Ue chiede all’Italia di introdurre nuove misure che suonano come una grave intromissione e invadenza nelle politiche fiscali di uno Stato membro. Premesso che per il 2018 l’Italia dovrà fare uno sforzo di bilancio sostanzioso, e le politiche dovranno sia rafforzare la ripresa che assicurare la sostenibilità dei conti, la Commissione Ue chiede di «spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a tasse meno dannose per la crescita, reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi elevati, riformare il catasto». Incredibile l’impudenza dei burocrati europei!
Che ci dicono: «La tassa sulla prima casa è stata cancellata nel 2015, cosa che è stato un passo indietro nel processo di ottenere una struttura tributaria più efficace. Il sistema tributario italiano non è favorevole alla crescita economica e all”efficienza in molti campi e il basso rispetto delle tasse e la complessità dei codici tributari accentuano il fardello per le aziende e le famiglie che rispettano i loro obblighi tributari. E’ stata ulteriormente rinviata la revisione attesa da lungo tempo dei tassi dell’Iva nonostante la legislazione nazionale ne richieda la revisione su base annuale».
Inoltre si ricorda che «è ancora in corso la riforma degli antiquati valori catastali affinché siano allineati agli attuali valori di mercato» Quindi l’invito esplicito a reintrodurre l’Imu sulla prima casa per i redditi più alti. Ma lo sanno i saccenti burocrati europei quali e quante sono le tasse che gravano sulla casa? Forse sarebbe bene che qualcuno, a cominciare dal ministro Padoan, glielo spiegasse bene e gli sturasse bene le orecchie.
Non si sono fatte attendere le reazioni di tutto il centrodestra e di Confedilizia, che si scagliano contro l’invadenza e la scarsa conoscenza degli affari italiani da parte di Bruxelles. Il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, afferma lapidario: l«a Commissione europea – in occasione della diffusione delle sue ‘raccomandazioni’ all’Italia – è tornata a criticare la scelta del Governo Renzi di eliminare la tassa sulla prima casa, suggerendo di reintrodurla per le famiglie con redditi elevati. Che dire? E’ davvero un peccato che, da un’istituzione che impiega 33.000 dipendenti, non possa mai giungere un’analisi un po’ più ragionata delle politiche tributarie. Tra l’altro, chissà se la Commissione sa che sulle prime case che il Fisco considera di lusso (pur se sovente non lo sono), di tasse se ne pagano ancora addirittura due: l’Imu e la Tasi».