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Economia: il governo salva i voucher per famiglie e imprese, cambiando il nome

Voucher

ROMA – Il governo è intenzionato a salvaguardare i voucher, dopo averli aboliti per evitare il referendum proposto dalla Cgil. Per salvare la faccia hanno cambiato nome. Il relatore, Mauro Guerra, ha depositato in commissione Bilancio della Camera una riformulazione dell’emendamento Di Salvo per sostituire i voucher cancellati dal governo per decreto. La misura si era resa necessaria perché con l’abolizione dei voucher nei mesi scorsi era venuto meno, lo strumento con il quale veniva erogato il bonus, che però veniva comunque riconosciuto dall’Inps. Il testo non si discosta molto dalle bozze circolate. La proposta conferma l’intenzione di introdurre un nuovo strumento sia per le famiglie, con il Libretto famiglia, sia per le aziende, cioè il nuovo contratto di prestazione occasionale. Rimane il limite alle microimprese sotto i 5 dipendenti, salvo per l’agricoltura, e vengono confermati i tetti ai compensi a 5mila euro e non più di 2.500 euro dal medesimo datore di lavoro.

A sua volta, l’utilizzatore non potrà superare i 5mila euro di compensi. Rispetto ai vecchi voucher si alza il compenso per chi svolge attività presso le imprese, da 7,50 euro netti a 9 euro l’ora. Sale anche la quota contributiva a carico del datore (al 33%). Vengono poi stabiliti dei limiti: non sono ammesse le aziende con più di 5 dipendenti, quelle del settore dell’edilizia e prestazioni inferiori alle 4 ore. Non si potrà inoltre fare più incetta andando dal tabaccaio. La gestione delle operazioni sarebbe infatti affidata a un portale ad hoc dell’Inps.

Quanto al libretto famiglia, ogni titolo di pagamento vale dieci euro, cui si sommano altri due euro per i contributi e l’assicurazione. Unica novità un contributo erogato mediante il libretto famiglia per l’acquisto di servizi di babysitting, ovvero per far fronte agli oneri della rete pubblica di servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.

Slitta a lunedì la chiusura, in commissione Bilancio, dell’esame della manovra. Probabile che slitti a martedì l’approdo in Aula del testo. In serata la commissione ha proseguito l’esame degli emendamenti accantonati, dopo che il relatore ha depositato un pacchetto di 10 emendamenti e la riformulazione delle proposte per sostituire i voucher. Domattina si ripartirà da alcuni nodi ancora aperti, come la revisione della norma ‘Airbnb’ e si passerà al voto sui voucher. L’obiettivo è di dare il mandato al relatore entro lunedì 29 maggio alle 12.

Ma Mdp, Cgil e altri protestano già contro questo trucco. Il governo confida nell’appoggio del centrodestra e dei grillini.

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