Skip to main content

Minniti: stop a eventi senza massima sicurezza. Collaborazione fra enti locali, privati e Stato

ROMA – «Di fronte ai feriti di Torino e a chi è ancora in ospedale, l’impegno che dobbiamo prendere tutti è che le istituzioni devono coralmente creare le condizioni perché certi fatti non succedano più. Se non ci sono i requisiti non si farà l’evento». Lo dice il ministro dell’Interno Marco Minniti, in un evento sulla terrazza del Pd. «Se l’evento non garantisce il livello massimo di sicurezza è chiaro che non può farsi. Il nostro obiettivo è permettere tutti i 1700 eventi in programma per l’estate in un contesto di tranquillità. Ci vuole un principio di responsabilità e cooperazione con le realtà locali e ci deve essere una collaborazione tra il privato, tra chi organizza l’evento, e lo Stato», spiega il titolare del Viminale che osserva: «C’e’ un collegamento tra Manchester e Torino: trasmettere un messaggio di paura e una democrazia impaurita è più fragile ma con la paura non si può giocare. Il nostro obiettivo è liberare i cittadini dalla paura e questa è la grande differenza tra una grande forza riformista e i populisti», sottolinea ancora Minniti. Un ragionamento che suona come una sconfessione dell’agire delle autorità di sicurezza a Torino.

INDAGINI – Vanno avanti intanto le indagini sugli incidenti di Piazza san Carlo e, a conferma delle parole del ministro, la magistratura vuole appurare non solo la responsabilità di chi ha scatenato il panico, ma vuole anche fare luce sulle eventuali carenze nell’organizzazione e nella gestione di un evento, la proiezione della finalissima di Champions League su un maxischermo, che ha stipato nel salotto della capitale subalpina non meno di trentamila persone. Non ci sono indagati. Ma c’è un riferimento all”articolo 40 del codice penale, in base al quale «non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo». Significa che i pm (il procuratore Armando Spataro, l”aggiunto Vincenzo Pacileo e il sostituto Antonio Rinaudo) intendono vagliare l’operato delle autorità. E’ per questo che hanno cominciato a raccogliere per ogni dove qualsiasi documento amministrativo che riguardi misure di prevenzione e di sicurezza, di modalità di accesso alla piazza, di vie di fuga, di autorizzazioni assortite.

E nelle stanze di comune, questura e prefettura si cominciano a non dormire sonni tranquilli.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741