Barbiana, il Papa sulla tomba di don Milani: «Lorenzo fu servo del Vangelo, dette la parola ai poveri»
VICCHIO (FIRENZE) – Momento di grande commozione per gli ex ragazzi di don Milani, quando l’elicottero con a bordo Papa Francesco è atterrato nello spiazzo antistante la chiesa di Barbiana, la piccola parrocchia nelle colline sopra a Vicchio, nel Mugello. Un momento incredibile e 50 anni fa, quando il prete scomodo morì, addirittura impensabile. I suoi scritti erano invisi alla Chiesa dell’epoca. Mentre oggi il Papa è venuto a pregare sulla tomba di quel prete tanto discusso.
Al suo arrivo, Francesco è stato accolto dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, e dal sindaco di Vicchio, Roberto Izzo. Le campane della chiesa di Barbiana hanno suonato a festa. Il programma prevede che il Papa, nel piazzale e all’interno della chiesa, saluti alcuni discepoli ed ex-alunni di don Lorenzo, appunto il prete scomodo, che a Barbiana arrivò in esilio. Non a caso, il Papa ha detto: «Non posso tacere che il gesto che ho oggi compiuto vuole essere una risposta a quella richiesta più volte fatta da don Lorenzo al suo vescovo che fosse riconosciuto e compreso, nella sua fedeltà al Vangelo e nella rettitudine della sua azione pastorale. Lo hanno già fatto il cardinale Piovanelli e gli arcivescovi di Firenze, e oggi – ha detto – lo fa il vescovo di Roma. Ciò non cancella amarezze, ma dice che la Chiesa riconosce in quella via un modo esemplare di servire il Vangelo».
Il Papa ha quindi citato una frase del libro Lettera a una professoressa: «Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è avarizia. Questo è un appello alla responsabilità: ridare ai poveri la parola, perché senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna don Milani».