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Natale 2025
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Province: nuove proteste contro il governo, si lamenta la carenza di fondi

VariatiNessuna intesa con il Governo da parte dell’Unione delle Province d’Italia sui 180 milioni che la manovra appena approvata ha assegnato alle Province per tentare di risolvere la grave crisi finanziaria di questi enti, dopo i prelievi insostenibili operati dalle manovre economiche. Non possiamo dare l’intesa sulla ripartizione di una cifra gravemente insufficiente e del tutto inadeguata a colmare la mancanza di risorse che non ci permette di assicurare i servizi essenziali, ha detto il Presidente Achille Variati intervenendo ai lavori della Conferenza Stato Città al Ministero dell’Interno.

Ovviamente anche l’Anci si schiera a fianco dei cugini delle province, gli enti locali debbono continuare a macinare quattrini pubblici, se no a che servono? Il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro afferma: “Nella manovra ci sono pochissimi fondi per le province e le città metropolitane che mettono in crisi la gestione delle strade e delle scuole”. Queste le conclusioni di Decaro al termine della riunione del Consiglio nazionale dell’Associazione dei comuni italiani, a Roma. In particolare, ha sottolineato Decaro, c’è l’emergenza della manutenzione della pavimentazione stradale visto che scontiamo un aumento del prelievo da parte dello Stato, anche se c’è stato un segnale importante con i mancati tagli per centinaia di milioni e con un trasferimento maggiore a province e città metropolitane. Ma è ancora poco, anche perché alla luce del referendum del 4 dicembre le province sono ancora in piedi, sono enti di area vasta, hanno la necessità di avere le risorse per fare almeno le attività essenziali, ha concluso.

Per questo Variati e Decaro hanno chiesto un incontro a Gentiloni: «Manifestiamo tutta la preoccupazione che ci deriva dall’impossibilità di assicurare servizi essenziali alle comunità amministrate – scrivono Decaro e Variati a nome dei sindaci presidenti delle Città metropolitane e delle Province – a causa dei prelievi forzosi operati ai bilanci degli enti dalle manovre economiche negli anni passati. Una condizione di crisi finanziaria – concludono sottolineando l’urgenza dell’incontro – che nelle Città metropolitane e nelle Province non ci consente di dare seguito ai compiti che la Costituzione e le leggi ci hanno assegnato, né di approvare i bilanci per l’anno corrente in equilibrio».

Occorre una buona volta decidere di smetterla con questo assemblearismo diffuso che consente a Enti e organizzazioni di mettere i bastoni fra le ruote delle politiche governative. Lo Stato dovrebbe per primo fare la sua parte, diminuendo il carico enorme di spesa pubblica che in buona parte è a lui imputabile, ma anche gli enti locali, comprese le regioni, dovrebbero eliminare molti interventi. Ma da quest’orecchio sembra che nessuno ci senta, il clientelismo deve essere alimentato e accresciuto e per questo le risorse non bastano mai.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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