Sicurezza: invasione di cinghiali anche nelle città, rischi per gli abitanti. Le richieste delle province
ROMA – Non esiste soltanto l’emergenza per l’invasione degli immigrati, ma un’altra ancor più pericolosa si affaccia all’orizzonte e angustia i pensieri degli amministratori delle province, salvati dalla mancata approvazione della riforma costituzionale e sempre alla ricerca di nuovi fondi e nuovi argomenti per dare credito alla loro permanenza in vita.
Questa volta però l’emergenza è fondata, visto che le incursioni di cinghiali anche nelle periferie delle città mette in pericolo la sicurezza dei cittadini. Ne sa qualcosa la Presidente del Consiglio comunale di Firenze che è uscita malconcia dallo scontro del suo motorino con un cinghiale alla periferia di Firenze. Sono più di 500 gli incidenti denunciati in Toscana per gli incontri ravvicinati con gli ungulati e lo scorso anno due sono stati mortali.
Giustificata dunque l’organizzazione di una Conferenza Stato-Città straordinaria sull’emergenza cinghiali per portare al tavolo del confronto tra Governo ed Enti locali una situazione di crisi che ormai interessa l’intero territorio italiano. La richiesta è arrivata dal rappresentante dell’Upi, Nicola Valluzzi, presidente della Provincia di Potenza, intervenendo oggi ai lavori della Conferenza Stato Città al Ministero dell’Interno. «Ormai la situazione sta diventando drammatica – ha detto Valluzzi – e non si contano più gli avvistamenti dei cinghiali anche nelle grandi città. La moltiplicazione di questi animali sta mettendo in serio pericolo la sicurezza degli automobilisti, e l’indebolimento delle polizie provinciali imposto dalla riforma delle Province ha reso sempre meno stringenti ed efficaci i controlli. Questa situazione già estremamente complessa si è fatta ancora più grave a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del giugno scorso, che ha reso nulli i piani di gestione dei territori. Un vuoto che deve essere portato all’attenzione di tutte le sedi di confronto istituzionale per affrontarlo e risolverlo prima possibile con interventi urgenti»