Dirigenti fisco: Consiglio di Stato non sospende fusione fra Equitalia e Agenzia delle Entrate
ROMA – Nessuna sospensiva immediata della fusione tra Agenzia delle Entrate ed Equitalia, che la legge fissa per il primo luglio, ma un avvertimento che il ricorso presentato dalla Dirstat sulla necessità che i dirigenti facciano un concorso pubblico sembra ammissibile e «le doglianze di merito (…) sembrano in prima facie supportate da fumus, alla luce della consolidata giurisprudenza amministrativa e soprattutto costituzionale». E’ quanto ha deciso il Consiglio di Stato nell’esaminare il ricorso presentato da Dirstat dopo che il Tar aveva bocciato la richiesta di sospensiva.
Il giudice amministrativo d’appello – che non ha accolto la sospensiva immediata non configurando un danno attuale – visto anche l’andamento della procedura per la fusione – ha però fissato la discussione in camera di consiglio per il prossimo 27 luglio. «Di fatto la fusione sarà impossibile prima di quella data – sostiene l’avvocato di parte della Dirpubblica, Carmine Medici – Il giudice, con il suo inciso, rimette alla responsabilità del commissario un”eventuale decisione del passaggio di personale».
Il ricorso della Dirpubblica riguarda in particolare la nomina a commissario straordinario di Ernesto Ruffini per la chiusura di Equitalia e la fusione con l’Agenzia delle Entrate, in particolare per quanto riguarda il passaggio dei dipendenti dalla società privata all”agenzia pubblica che – secondo il sindacato autonomo – richiederebbe il superamento di un concorso pubblico.
La sospensione della fusione, rigettata dal Tar la scorsa settimana, è stata riproposta in modo urgente al Consiglio di Stato. Nel fissare la discussione e la Camera di Consiglio per il 27 luglio il giudice ha indicato nelle considerazioni il fatto che «le doglianze di merito – nella parte volta a criticare l’immissione nel ruolo dirigenziale dell’Agenzia, senza alcuna selezione, di personale della ex società di riscossione – sembrano ammissibili e prima facie supportate da fumus, alla luce della consolidata giurisprudenza amministrativa e soprattutto costituzionale». Il giudice monocratico non anticipa però alcuna decisione, rinviando all’esame più approfondito in sede collegiale. Per la Dirpubblica, come detto, quest’indicazione renderà comunque difficile procedere alla fusione già dal primo luglio – anche se la richiesta di stop alla procedura è stata respinta – ma imporrà al commissario di attendere la camera di consiglio del 27 luglio.