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Firenze: ecco il cartellone 2017-2018 del Teatro Puccini

Lindsay Kemp nei panni della «Traviata» («Kemp Dances. Invenzioni e reincarnazioni»)

FIRENZE – È stata presentata la stagione 2017-2018 del Teatro Puccini di Firenze, che, com’è nella sua tradizione, proporrà diversi spettacoli comici e satirici, magari en travesti, teatro off e spettacoli di teatro-canzone o che prendono spunto dalla letteratura e contraddistinti dall’impegno sociale, ma anche danza e spettacoli per i più piccoli. Fra i nomi in cartellone, spiccano Ascanio Celestini, Sabina Guzzanti, Familie Flöz, Marco Baliani e Lella Costa, Gianmarco Tognazzi, Marco Paolini, Silvio Orlando, Geppi Cucciari, Michela Murgia, Kataklò Athletic Dance Theatre.

La stagione vera e propria inizia il 27 ottobre, ma il 22 e il 23 settembre c’è una ghiotta anteprima con lo spettacolo «Kemp Dances. Invenzioni e reincarnazioni» del mitico Lindsay Kemp: nuove creazioni frammiste ad alcuni dei suoi ‘pezzi classici’ ricreati e rivissuti oggi. Un mosaico spettacolare di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro attori-danzatori in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix eclettico di musiche e da luci che suscitano visioni irreali.

Venerdì 27 e sabato 28 ottobre: Sabina Guzzanti in «Come ne venimmo fuori. Proiezioni dal futuro» di Sabina Guzzanti. Scenografia: Guido Fiorato. Musiche: Paolo Silvestri. Regia di Giorgio Gallione. Monologo satirico, nato da approfondite ricerche sul sistema economico post-capitalista o neoliberista su cui l’autrice sta lavorando già da qualche anno. Anche in questo testo, come nei suoi precedenti, l’intento è di affrontare questioni complesse e riflessioni importanti attraverso la comicità e la satira, mettendo il pubblico nella condizione di divertirsi e capire qualcosa in più.

Mercoledì 1 novembre: Angela Finocchiaro e Stefano Benni. Diversi sono stati i testi di Stefano Benni che Angela Finocchiaro ha portato in scena, da Pinocchia a La misteriosa scomparsa di W a Benneide, tutti spettacoli di grande successo. Ora, i due artisti tanto amati dal pubblico dividono per la prima volta il palcoscenico per dar vita a una serie di divertenti e ironiche letture che raccontano il fantastico mondo degli animali, creature nate dalla fantasia dello scrittore e descritte nelle sue poesie, racconti e romanzi.

Venerdì 3 e sabato 4 novembre:Michela Murgia in «Quasi Grazia» di Marcello Fois, con Lia Careddu, Valentino Mannias, Marco Brinzi; regia Veronica Cruciani. Gli attori e la Murgia costruiscono una scrittura parallela a quella drammaturgica di Marcello Fois, per indagare i diversi piani del rapporto tra realtà e atto creativo, tra realtà e arte. Questa invenzione scenica, alternandosi alla realtà raccontata dal testo, rievoca i personaggi dei racconti di Grazia Deledda, tirando in campo tutto il suo immaginario e la sua visionarietà. Portando una ventata di magia e di letteratura viva sulla scena.

Martedì 7 novembre Ezio Mauro in «Lenin e lo Zar. I due treni della Rivoluzione», di Ezio Mauro. Reading che vede sul palco lo stesso Ezio Mauro, accompagnato da grandi immagini d’epoca e dalla voce fuori campo di Ivano Marescotti. Il racconto punta l’attenzione su due treni che, a distanza di un mese, attraversano la Russia. Sul primo treno viaggia Nikolaj Aleksandrovic Romanov, imperatore di tutte le Russie, l’ultimo Zar che sta scendendo dal trono tricentenario della sua dinastia per entrare nella tragedia finale. Sull’altro, scortato dai suoi compagni bolscevichi, Vladimir Ilic Ulianov, conosciuto come Lenin, il primo rivoluzionario di Russia, che sta per salire al potere prendendo la guida di una rivoluzione scoppiata nel suo Paese senza di lui, in esilio da 17 anni. È il 1917, l’anno del ferro e del fuoco con due rivoluzioni, a febbraio e in ottobre, in una città-teatro magica e tragica come Pietrogrado.

Da venerdì 10 a domenica 12 novembre: Una produzione Teatro della Limonaia in collaborazione con il Teatro Puccini di Firenze e la Delegazione del Québec a Roma: «Le cognate» di Michel Tremblay, regia di Barbara Nativi (ripresa da Dimitri Milopulos). Comicità al vetriolo in una commedia che mette in scena un vero e proprio museo degli orrori condominiale. Quindici “maschere” che raccontano la storia del Quebec fine anni ’60, ma parlano benissimo di miserie ancora attuali.

Da giovedì 16 a sabato 18 novembre: Ascanio Celestini in «Pueblo», uno spettacolo di Ascanio Celestini, con Ascanio Celestini e Gianluca Casadei. Suono Andrea Pesce. La seconda parte di una trilogia che comincia con “Laika”. In entrambi i casi si tratta di vicende di personaggi che vivono ai margini della narrazione alla quale siamo abituati. Non hanno alcun potere e spesso stentano a sopravvivere, ma si aspettano continuamente che il mondo mostrerà loro qualcosa di prodigioso. Ci credono talmente tanto che alla fine il prodigio accade.

Giovedì 23 novembre: Francesco Piccolo in «Partire o restare. “L’amica geniale” e la questione cruciale del Sud». Presentato in anteprima a Tempo di Libri a Milano, “Partire o restare” affronta, oltre alla saga di Elena Ferrante, altri romanzi e testi sul nostro Meridione – come I Viceré di De Roberto, Ferito a morte di La Capria e la commedia tragicomica di de Filippo Natale in casa Cupiello – che trattano il nodo filosofico dell’andare via o restare nella città in cui si è nati. Un racconto che si ispira alla letteratura, un reading inedito di testi memorabili, con brani musicali e spezzoni di film, una riflessione che coinvolge ed emoziona.

Venerdì 24 e sabato 25 novembre:Francesca Merloni e Gianmarco Tognazzi in «Guardiana», di Francesca Merloni; musiche originali interpretate al piano da Remo Anzovino; scenografia Bruno Ceccobelli: regia Gianmarco Tognazzi. Una donna sola in una casa di campagna riflette sul suo modo di amare. La contrapposizione poetica e narrativa tra l’io femminile e l’io maschile, tra individui che si amano o si sono amati e cercano le parole per sublimare il loro sentimento – dialogo che il pubblico ascolta coi toni di un duplice monologo – ha nella musica la terza voce, anch’essa protagonista fondamentale della pièce, in un crescendo di sensazioni.

Giovedì 30 novembre Alessandro Fullin in «Piccole gonne. Infeltrimento teatrale di un classico della letteratura americana», scritto e diretto da Alessandro Fullin, liberamente ispirato a Little Women di Louisa May Alcott, con Tiziana Catalano, Sergio Cavallaro, Simone Faraon, Ivan Fornaro, Mario Contenti e Paolo Mazzini; audio Davide Faraon; costumi Monica Cafiero; coreografie Sergio Cavallaro. Rilettura tagliente e ironica della celebre storia: Mrs March, una madre estremamente apprensiva, deve sistemare le sue quattro figlie con matrimoni all’altezza delle sue aspettative. Purtroppo, nessuna delle sue figlie (Meg, Jo, Amy,Beth), malgrado siano convinte del contrario, ha molto da offrire ad un giovanotto americano. Mrs March tuttavia non si darà per vinta e, coadiuvata dall’avara Zia March, riuscirà a confezionare le ambite bomboniere. Lo spettacolo, realizzato con la compagnia NuoveForme nella più schietta tradizione elisabettiana, sarà interpretato da soli attori uomini. Con un’unica eccezione: ma sarà proprio il pubblico che dovrà scoprire chi è l’intrusa su un palco già dominato da tanta femminilità.

Venerdì 1 e sabato 2 dicembre:Kataklò athletic dance theatre in «Eureka» di Giulia Staccioli, una creazione Kataklò Athletic Dance Theatre; ideazione, direzione artistica e regia Giulia Staccioli; coreografie Giulia Staccioli; collaborazione artistica Alberta Palmisano; performers Maria Agatiello, Giulio Crocetta, Eleonora Guerrieri, Stefano Ruffato, Marco Zanotti; disegno luci Marco Farneti; musiche autori vari. Eureka (‘ho trovato’) come noto rimanda alla celebre esclamazione dell’antico matematico greco Archimede urlata, correndo nudo per la città, per condividere con la sua gente una sorprendente scoperta.

Giovedì 7 dicembre: Matthias Martelli in «Mistero Buffo», di Dario Fo; regia di Eugenio Allegri. Mistero Buffo è irrimediabilmente legato alla figura del suo autore-attore, tanto che sembra impossibile riproporlo senza la sua presenza sulla scena. Martelli cerca di far rivivere il fascino di quest’opera straordinaria con un’interpretazione fedele ma allo stesso tempo il più possibile personale.

Mercoledì 13 e giovedì 14 dicembre:Natalino Balasso e Marta Dalla Via in «Delusionist», “no stand up comedy” in cui si ride per non ridere, di Natalino Balasso e Marta Dalla Via. Un presente alternativo dove non c’è più niente da recitare. Anche chi ha un obiettivo base come campare si trova a fare i conti con uno standard di sopravvivenza sempre più alto e con la frustrazione che ne deriva. Tutti vivono una specie di paradosso di Zenone economico: la soddisfazione è sempre leggermente avanti a noi. Esistere è pura performance e diventa salvifica una pillola che permette di rimanere accesi sette giorni su sette ventiquattro ore su ventiquattro. Questo farmaco è il protagonista del racconto. Insieme ai suoi effetti collaterali.

Venerdì 12 gennaio: Jacopo Fo in «Superman è una pippa. La filosofia non la voglio soltanto poco cotta. La voglio ancora viva» di Jacopo Fo. Perché non si dice che babbo Natale è cattivo? Come lo definisci uno che porta i regali solo ai bambini ricchi? Per tutta la vita hanno cercato di convincerti che esistono le bombe umanitarie, che le labbra e le tette rifatte sono più belle di quelle naturali e che siamo nati per soffrire. Balle: se fossimo nati per soffrire le donne invece delle tette avrebbero due rubinetti.

Da venerdì 19 a domenica 21 gennaio:Familie Flöz in «Teatro Delusio» di Paco González, Björn Leese, Hajo Schüler e Michael Vogel. Teatro nel teatro che gioca con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale: in scena e dietro le quinte, fra illusioni e disillusioni nasce uno spazio magico carico di toccante umanità. Mentre la scena diventa backstage ed il backstage è messo in scena, mentre sul palco appena riconoscibile si rappresentano diversi generi teatrali, dal mondo opulento dell’opera a selvaggi duelli di spada, da intrighi lucidamente freddi a scene d’amore passionali, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan tirano a campare dietro le quinte. L’inquietante vivezza delle maschere, le fulminee trasformazioni ed una poesia tipicamente Flöz trascinano il pubblico in un mondo a sé stante, un mondo carico di misteriosa comicità. Con l’aiuto di costumi raffinati e di suoni e luci ben concepiti, i tre attori mettono in scena 29 personaggi e danno vita ad un teatro completo.

Venerdì 26 gennaio: Nina’s Drag Queen, inspirato a “The Beggar’s Opera” di John Gay, con Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò; coreografie: Alessio Calciolari; drammaturgia: Lorenzo Piccolo. Una storia di potere, amore, sesso e soldi. A raccontarla, cinque attori uomini travestiti da donna. La drag queen, maschera teatrale postmoderna, clown dell’eccesso in bilico tra pop e melò, esagerata e smaccatamente finta, è la nostra strada per indagare personaggi al limite come questi.

Venerdì 16 e sabato 17 febbraio:Marco Baliani – Lella Costa in «Human», scritto da Marco Baliani e Lella Costa, collaborazione alla drammaturgia di Ilenia Carrone, con David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu, scene e costumi di Antonio Marras, musiche originali di Paolo Fresu, regia di Marco Baliani. La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita dell’impero romano da un popolo di profughi: in una lectio magistralis tenuta nell’aula magna dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, Marco Baliani è partito dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare. Poi l’incontro con Lella Costa e la reminescenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto.

Venerdì 23 e sabato 24 febbraio:Ale e Franz in «Nel nostro piccolo – Gaber, Jannacci, Milano», testo e regia Ale & Franz, con Luigi Schiavone chitarra elettrica/acustica, Fabrizio Palermo basso e voce, Francesco Luppi tastiere e voce, Marco Orsi batteria. Il racconto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno. Raccontare le piccolezze, le sconfitte, le paure che ci accompagnano. Il coraggio di vivere storie non sempre vincenti. La voglia di mostrare come un percorso tanto profondo come quello di Jannacci e Gaber , abbia a sua volta aiutato e guidato la riflessione di tanti altri artisti.

Da giovedì 1 a sabato 3 marzo:Teresa Mannino in «Sento la terra girare». Dopo 154 date nei teatri italiani con il suo spettacolo Sono nata il ventitré, con cui ha raccontato la sua infanzia, la sua vita e come è cambiato il mondo attorno a lei, Teresa Mannino torna in teatro con il suo nuovo spettacolo, ispirato sempre dalla sua amata Sicilia.

Giovedì 15 e venerdì 16 marzo:Geppi Cucciari in «Perfetta», testi e regia Mattia Torre. Un monologo teatrale che racconta un mese di vita di una donna attraverso le quattro fasi del ciclo femminile. Una donna che conduce una vita regolare, scandita da abitudini che si ripetono ogni giorno, e che come tutti noi lotta nel mondo. Ma è una donna, e il suo corpo è una macchina faticosa e perfetta che la costringe a dei cicli, di cui gli uomini sanno pochissimo e di cui persino molte donne non sono così consapevoli.

Venerdì 23 e sabato 24 marzo: Sonics in «Toren». Creato e diretto da Alessandro Pietrolini. Coreografie di Federica Vaccaro e Alessandro Pietrolini. Costumi di Ileana Prudente e Caterina Barbero. Produzione e distribuzione Fanzia Verlicchi per Equipe Eventi sas/Sonics srl. I Sonics tornano nei teatri con una nuova avventura acrobatica, unospettacolo fortemente visuale e ricco di nuove sperimentazioni sceniche. Presentato in anteprima mondiale al Fringe Festival di Edimburgo, forte di quell’incredibile esperienza umana ed artistica, TOREN è un vero e proprio “inno” al colore, simbolo di felicità, passione e speranza.

Giovedì 29 marzo: Un progetto Nuovo Teatro Sanità e prodotto da Mismaonda in collaborazione con Marche Teatro: «La paranza dei bambini», di Roberto Saviano e Mario Gelardi, in partnership con AMREF, con Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Carlo Caracciolo, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini. Il Nuovo Teatro Sanità e Mario Gelardi non sono solo resistenza e non sono semplicemente teatro. Sono il nucleo intorno al quale alla Sanità, a Napoli, si costruisce un presente reale, che si può toccare vedere e ascoltare. Un futuro che si può immaginare. Loro sono voci che sovrastano urla, sono mani tese. Con loro, con Mario, lavoro per portare in scena “La paranza dei bambini”. Solo loro possono trasformare in corpi, volti e voci le mie parole. (Roberto Saviano)

Da venerdì 6 a domenica 8 aprile:Silvio Orlando in «La scuola», di Domenico Starnone, regia di Daniele Luchetti. Era il 1992, anno in cui debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico, dice Silvio Orlando. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi.

Teatro Puccini, Via delle Cascine 41, 50144 Firenze.

Tutti gli spettacoli sono alle ore 21 (domenica ore 16.45)

INFORMAZIONI: 055.362067 – 055.210804

www.teatropuccini.it – info@teatropuccini.it www.facebook.com/teatro.puccinitwitter@TeatroPuccini

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