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Migranti: piano operativo Triton, sottoscritto dal governo Renzi, prevede sbarchi solo in Italia

ROMA – Mentre molte parti politiche interrogavano Renzi e il Pd in merito all’accordo (segreto?) che si sospettava fosse stato sottoscritto ai tempi del rottamatore, per permettere l’approdo di tutte le navi che scaricano i migranti sulle nostre coste, l’Ansa ha reperito il documento ufficiale, dandone ampia e chiara cognizione ai politici e alla popolazione. Il testo non lascia adito a dubbi e condanna senza appello la condotta di Renzi, che ha avuto addirittura l’impudenza di accusare i governi Berlusconi e Letta, che avevano sottoscritto gli accordi di Dublino. Mentre il suo esecutivo aveva sottoscritto un accordo sciagurato sembra in vista di ottenere dall’Ue flessibilità di bilancio e fondi per l’accoglienza, che vanno comunque a foraggiare in buona parte quelle associazioni che dell’accoglienza hanno fatto un redditizio business.

Riprendiamo testualmente il lancio di agenzia che ha riportato la notizia:

« Ecco cosa prevedono il Piano operativo della missione Triton concordato con Frontex ed il regolamento di Dublino sull’asilo.
* Il Piano dell’operazione Triton è stato messo a punto tra settembre e ottobre del 2014 e l’operazione ha preso il via il primo novembre dello stesso anno. Vi partecipano 27 Paesi.
– Nel maggio del 2015 il raggio di attività dell’operazione è stato ampliato e portato fino a 138 miglia nautiche a Sud della Sicilia.
Tutte le unità navali che partecipano all’operazione e che operano sotto il comando di Roma sono state autorizzate dall’Italia a sbarcare sul suo territorio, in condizioni di sicurezza, le persone intercettate e salvate.
– La stessa regola è stata applicata dalla Grecia per l’operazione Poseidon e dalla Spagna per Indalo.
– L’Italia punta a una revisione del Piano operativo entro l’anno affinché i migranti possano essere sbarcati anche nei porti degli altri Paesi che partecipano a Triton.
* Il regolamento di Dublino – la cui ultima versione e’ stata adottata nel 2013 ed è entrata in vigore il primo gennaio 2014 – prevede che qualsiasi domanda di asilo deve essere esaminata da un solo Stato membro. Lo Stato competente e’ quello dove abitano i parenti stretti del richiedente o dove ha gia’ ricevuto un permesso di soggiorno. In seconda battuta e’ lo Stato di primo ingresso. Di fatto e’ il criterio piu’ utilizzato. Per stabilire di quale si tratta, c’e’ una banca dati centrale, Eurodac, con le impronte di chi entra irregolarmente o presenta richiesta di asilo».

Come si può rilevare si tratta di tutto un complesso di regole che incastrano il nostro paese e che ovviamente è ben visto dagli altri, che si sono tolti la patata bollente, scaricandola su di noi. Il guaio immane combinato dal governo Renzi non sarà facilmente recuperabile; già abbiamo rilevato che Spagna, Francia, Germania, Ungheria, Belgio ed altri paesi sono contrari ad aprire i loro porti e ad accogliere i migranti irregolari, l’85% di quelli che sbarcano in Italia. Purtroppo l’effetto delle politiche nefaste del rottamatore ci sta conducendo verso una china molto pericolosa, che il debole governo Gentiloni, poco ascoltato in Europa (come del resto quello di Renzi), farà fatica a recuperare. E chi ci rimette purtroppo è il popolo italiano.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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