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Firenze: senza casa sgomberati rioccupano abusivamente edificio in via Baracca

Una recente manifestazione contro gli sgomberi

FIRENZE – Occupato di nuovo a Firenze, stamani, da un gruppo di senza casa, uno stabile di proprietà dell”Unipol-Sai, già sgomberato da una precedente occupazione abusiva. L’edificio è situato in via Baracca 18 e vi si sono accampate una quarantina di persone guidate dal Movimento di lotta per la casa. Tra loro, somali già protagonisti dell’occupazione dei magazzini ex Meyer in via Luca Giordano dacui sono stati sgomberati la settimana scorsa.

Nella nuova occupazione di via Baracca i senzatetto hanno esposto striscioni con scritte tipo Vogliamo le case. Sul posto, personale della polizia, tra cui agenti della Digos. Lo stabile Unipol-Sai era già stato occupato abusivamente nel 2013, poi, in tempi piuttosto rapidi, nel 2015 venne sgomberato. Oggi è stato di nuovo occupato.

«I rifugiati si riprendono casa in un edificio abbandonato dalle banche – scrive su Fb il Movimento di lotta per la casa – Stamani, lunedì 17, il gruppo di rifugiati sgomberato lo scorso mercoledì dall’edificio di proprietà del Comune in via Luca Giordano hanno ripreso casa in un edificio di proprietà di Unipol-Sai in via Baracca 18, abbandonato dal momento della costruzione, occupato tre anni fa e sgomberato nel marzo 2015, e da quel momento lasciato sempre vuoto senza nessun progetto in vista. La contraddizione è lampante: il Comune dichiara di aver finito i soldi e blocca quindi ogni tipo di soluzione per l”emergenza abitativa, alla faccia dell’auto-rappresentazione del Pd come partito dell’accoglienza, in particolare in Toscana. I rifugiati non ci stanno e puntano il dito contro quel sistema banche-partiti-cooperative che è il nemico principale di chi oggi in Italia si ritrova in difficoltà economica».

Non si fa attendere la replica dell’assessore al welfare del comune di Firenze Sara Funaro: «La scelta precisa di questi occupanti è di voler restare in percorsi di illegalità: abbiamo avvisato immediatamente le forze dell’ordine, affinché l’occupazione fosse bloccata; come ogni volta, ribadiamo che qualsiasi occupazione di immobili è sempre da condannare. Vorremmo anche aggiungere – sottolinea poi l”assessore – che magari, un po’ più di attenzione, in questi casi, da parte della proprietà non guasterebbe: questo spazio era già stato occupato in passato due anni fa, e per scongiurare l’ipotesi di nuove occupazioni, dopo il primo sgombero, sarebbe stato opportuno che nel frattempo fosse stato in qualche modo utilizzato».

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