Calcio: inchiesta su tratta di baby giocatori. Falsa maternità per un tredicenne ceduto dal Prato alla Fiorentina
PRATO – Nell’inchiesta della polizia, partita da Prato, ci sono anche false maternità per tesserare giovanissimi calciatori africani, ma non manca l’ipotesi di partite truccate. Il presidente del Prato Calcio, Paolo Toccafondi, è stato interdetto dall’esercizio dell’attività di amministrazione della società. Agli arresti domiciliari sono finiti il presidente della Sestese, Filippo Giusti, e il procuratore sportivo Filippo Pacini. Una cittadina ivoriana è finita in carcere. Sono queste le quattro le misure cautelari eseguite nell’ambito dell’inchiesta della procura di Prato su un presunto traffico di calciatori africani minorenni. Non basta: gli inquirenti hanno chiesti atti a tre società: Fiorentina, Inter e anche al Cittadella. La donna ivoriana è stata trasferita in carcere per aver attestato falsamente la sua maternità a favore
di un tredicenne. Il bambino è stato oggetto di una recentissima trattativa di compravendita: una cessione dal Prato alla Fiorentina. Ma la società viola, secondo la procura, era all’oscuro delle irregolarità che riguardano i documenti.
INCHIESTA – Il lavoro dei poliziotti avrebbe permesso di accertare che la finalità dell’ingresso illegale dei cittadini di origine africana era quella di far giocare igiovanissimi in squadre di calcio italiane e europee in violazione anche delle norme Fifa che ne consentono il tesseramento. La squadra mobile di Prato ha raccolto riscontri anche riguardo all’alterazione di undici partite disputate nei campionati di Lega Pro, Eccellenza toscana e Promozione. Complessivamente sono 23 gli indagati per frode sportiva. Perquisizioni sono state eseguite anche a carico di arbitri di calcio, presidenti, segretari, direttori sportivi di altre società di calcio e giocatori. La magistratura ha disposto l’acquisizione di documentazione a due squadre di serie A (Inter e Fiorentina), a una di serie B (Cittadella) e una di Lega Pro.