Skip to main content

Economia: Bce lascia i tassi invariati. E conferma il quantitative esasing. Eurostat: debito Italia cresce

Mario Draghi, presidente della Bce

BERLINO – Tassi invariati. Mario Draghi ha spiegato: «La ripresa procede ma è frenata da riforme lente. Non c’è data per valutare revisione stimoli». Subito dopo si viene a sapere da Eurostat che il debito dell’Italia cresce ancora: al 134,7% nel primo trimestre. Ma torniamo alla notizia: la Bce ha lasciato i tassi di interesse invariati. Il tasso principale è allo 0%, mentre quello sui depositi resta negativo allo -0,4%. Conferma il piano di quantitative easing a 60 miliardi di euro mensili, ed è pronta ad ampliarlo in termini di entità o durata in caso di peggioramento dell’economia. Poi la nota assai dolente, soprattutto per l’eredità lasciata da Renzi a Gentiloni: nel primo trimestre 2017 il debito italiano sale al 134,7%, e si conferma il più alto dell’Ue dopo la Grecia. Per l’Italia significa un aumento di 2,1 punti percentuali, rispetto al 132,6% del quarto trimestre 2016.

Draghi: freno da riforme lente – I rischi sulla crescita dell’area euro sono in gran parte bilanciati, ma la ripresa che procede e’ rallentata dal lento tasso delle riforme. Lo afferma il presidente della Bce, Mario Draghi sottolineando che il board della Bce ha deciso all’unanimita’ di non fissare una data precisa per quando considerare cambi al programma di stimoli. Il confronto al riguardo potrebbe avvenire in autunno. Il quantitative easing proseguira’ fino a quando la Bce non vedra’ un sostenuto aumento dell’inflazione. Lo afferma il presidente della Bce, Mario Draghi, sottolineando che gli acquisti saranno a un ritmo di 60 miliardi al mese almeno fino a dicembre. Per il presidente della Bce “dopo un periodo lungo stiamo finalmente sperimentando” una “ripresa robusta”: ora “dobbiamo aspettare che i prezzi e i salari seguano. L’area euro ha ancora bisogno di stimoli perché l’ultima cosa che la Bce vuole sono condizioni finanziarie stringenti. L’inflazione non é dove vorremmo e dove dovrebbe essere. Sull’inflazione ”ancora non ci siamo”: la Bce deve essere ”tenace, paziente e prudente”. ‘Un sostanziale grado” di politica monetaria accomodante e’ ”ancora necessario” per favorire una ripresa dell’inflazione.

Bce: tassi invariati. Il tasso principale è allo 0%, mentre quello sui depositi resta negativo allo -0,4%. La Bce conferma il piano di quantitative easing a 60 miliardi di euro mensili, sottolineando di essere anche che è pronta ad ampliarlo “in termini di entità o durata” in caso di peggioramento dell’economia. Una opzione quest’ultima che allontana la prospettiva di un prossimo ritiro del Qe. Secondo gli analisti, infatti, il comunicato odierno avrebbe potuto escludere per la prima volta da mesi questo riferimento ad un possibile aumento del Qe. L’istituto bancario europeo ribadisce che manterrà i tassi al livello attuale per un periodo prolungato e “ben oltre l’orizzonte del piano Qe”. Come già avvenuto in occasione della riunione del board di giugno, nel comunicato che fa seguito all’annuncio sui tassi non viene fatto riferimento all’eventualità di un taglio del costo del denaro. L’euro scende ai minimi di giornata dopo l’annuncio dell’istituto di Francoforte, mentre i mercati consolidano l’andamento rialzista.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741