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Migranti: sindaci Pd contro il Viminale, non vogliono più arrivi di profughi

Pistoia

ROMA – Abbiamo già riferito che il sindaco (Pd) di Codigoro (Fe) ha espresso l’intenzione di aumentare le tasse a chi accoglie migranti nei propri alloggi, perché la situazione nel paese del ferrarese è giudicata al limite e le popolazione protesta per l’eccessiva presenza di profughi. La verità è che il sindaco emiliano è solo l’ennesima dimostrazione del malessere che va montando da mesi ormaitragliamministratorilocall, anche del Pd, sul tema della ripartizione dei migranti. È insieme la fine del tabù del buonismo della sinistra e una continua rivolta alle indicazioni del Viminale, dove pure siede un ministro dem come Marco Minniti.

Lo scorso 11luglio, il sindaco dem di Besnate (Varese), Giovanni Corbo, ha annunciato uno sciopero della fame contro l’arrivo nel centro d’accoglienzadel suo Comune (5.500 abitanti) di 32 migranti, nonostante l’accordo con la prefettura ne prevedesse appena 15. «Deve essere mantenuto il rispetto delle percentuali richiedenti asilo/abitanti».

Una protesta che non riguarda solo il nord filo leghista, peraltro. A Vituliano (Benevento), il sindaco Raffaele Scarinzi è arrivato a chiudere dimostrativamente la strada che porta all’agriturismo dove erano stati accolti 40 profughi. A Vitulano c’era già un “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”, ma, dopo la chiusura di un altro centro nelle vicinanze, era stato disposto dalla prefettura il trasferimento di ulteriori migranti. I rifugiati avevano protestato perché ritenevano la sistemazione «non adeguata». E anche i cittadini di Vituliano erano insorti contro la decisione del governo. Ci ha pensato il sindaco dem a risolvere a modo suo la questione, scaricando un camion di terra sulla strada e rendendola di fatto inagibile. Maniere forti, che hanno evidentemente persuaso il prefetto di Benevento a chiudere la struttura privata. «Qui non si alzano muri, era solo un modo per far capire che c’era un’ordinanza da rispettare», prova ora a minimizzare il primo cittadino.

A Somaglia (Lodi), il sindaco piddino Angelo Caperdoni ha preso e ha scritto a sua volta al prefetto. «Nel Comune sono residenti circa 490 stranieri, il 13% della popolazione -spiegaCaperdoni – Allo stato attuale abbiamo poi 8 richiedenti asilo, a settembre 2016 erano 12. Sin da subito lasituazione si è rivelata difficile vista la mancanza di gas, indumenti, biancheria e il malfunzionamento del bagno. L’arrivo di nuovi migranti vanificherebbe tutto il lavoro di integrazione». Ora basta, insomma.

La stessa cosa vale per il collega di Siracusa, Giancarlo Garozzo, secondo il quale «è impossibile» che la città diventi sede di uno dei due centri per l’identificazione rapida dei migranti. «Sono sempre favorevole a dare una mano nell’accoglienza ai migranti, ma mi sembra impossibile che Siracusa possa essere la sede di un nuovo hotspot in Sicilia», taglia corto Garozzo, «la città ha solo una parte della costa dove potrebbe essere realizzato ed è il porto turistico di Ortigia. Mi sembrerebbe una follia pensare di costruirlo lì».

«Nessun migrante da noi», dice anche il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini: «Nel nostro Comune non ci sono strutture idonee a farlo. Non respingiamo nessuno, ma la tensione sociale e altissima».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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