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Arezzo: dopo le violenze dei migranti il sindaco chiede maggiori controlli

Parco Della Fortezza

AREZZO – Sono rimasti soltanto la Chiesa cattolica, le associazioni interessate al business dell’accoglienza, la presidenta Boldrini e il Governatore toscano Enrico Rossi a sostenere l’immigrazione indiscriminata. Ormai si moltiplicano i casi di sindaci di destra, di centro e di sinistra che protestano contro le presenze di troppi e violenti migranti, fuori controllo, che impauriscono e maltrattano le loro popolazioni, prendendo di mira soprattutto le ragazze e i responsabili di servizi pubblici, Molti episodi anche in Toscana, senza che il Governatore Rossi, paladino degli immigrati a prescindere, abbia battuto ciglio a difesa dei suoi abitanti.

Reagisce invece il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, anche dopo la tensione suscitata in città dalle tentate violenze nel parco pubblico del Prato da parte di un richiedente asilo, poi arrestato dai carabinieri: «Chi gestisce l’immigrazione investa in sicurezza, sappiamo tutti che l”arrivo di migranti nelle città segue percorsi estranei ai sindaci. Alla luce anche degli ultimi eventi e dei numeri che interessano Arezzo, è un dato di fatto che la città non può sostenere altri arrivi. E’ evidente – prosegue Ghinelli – che quanto successo finora è anche frutto di mancati controlli e mancata programmazione delle giornate delle persone ospitate, che è necessario tracciare nei loro movimenti perché la sicurezza, il decoro e la tenuta sociale della comunità non possono essere subordinati e nessuna politica di accoglienza».

Con la sua giunta comunale, dunque, il sindaco Ghinelli prevede la richiesta alle associazioni del terzo settore, che gestiscono l’immigrazione, di portare a conoscenza del Comune sia i dettagli del percorso di accoglienza, sia l’ammontare dei costi correlati alla stessa, divisi questi tra introiti funzionali alla ospitalità dei migranti e somme necessarie alla gestione della struttura. La proposta è che dell’utile risultante, una quota venga destinata a progetti di sicurezza e di coesione sociale a vantaggio degli aretini. Un progetto condiviso dall”ente Fraternita dei Laici e da Asp, che si è resa disponibile a che una quota del corrispettivo versato venga investito in sicurezza.

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