Firenze: albanese arrestato dai carabinieri, aveva modificato le sue generalità
FIRENZE – Gli espedienti di furbizia animalesca talvolta non funzionano. Un albanese aveva modificato le proprie generalità per poter ritornare in Italia e non dover dar conto dei tre ordini di cattura che pendevano su di lui, ma grazie ai controlli delle forze dell’ordine intensificati per Ferragosto, è stato scoperto e condotto a Sollicciano.
Il fatto è avvenuto nella tarda serata di ieri nella zona del mercato di San Lorenzo dove i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia stavano svolgendo i controlli. L’uomo, albanese già noto alle forze dell’ordine, ha attirato l’attenzione dei militari perché si spostava spasmodicamente tra piazza Indipendenza e via Nazionale. Al momento del controllo l’albanese ha fornito le nuove generalità dalle quali risultava comunque che il soggetto fosse già noto alle forze dell’ordine ma, una volta portato in caserma, da ulteriori accertamenti è emerso che l’uomo, irregolare in Italia, era tornato in Albania proprio per modificare le proprie generalità.
Un altro migrante, anche lui già noto alle Forze dell’ordine, è stato arrestato nel centro storico. Aveva strattonato e rapinato del telefono cellulare un 62enne fiorentino nella centralissima e medievale via Cimatori nella notte tra sabato e domenica ma grazie ad una precisa descrizione da parte della vittima e al tempestivo intervento dei carabinieri della stazione di Uffizi, un 27enne di origine marocchina è stato arrestato. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, al momento dell’arresto, era sprovvisto di documenti risultando irregolare sul territorio nazionale.
Questi episodi, oltre a riproporre il tema della presenza di tanti irregolari nella nostra città, ribadiscono la necessità di sanzioni, anche sotto forma di misure cautelari, più efficaci, non è possibile che queste persone delinquano continuamente, siano catturate dalle forze dell’ordine e poi tornino a riprendere la loro attività come se niente fosse. Per questo molti personaggi preferiscono agire in Italia piuttosto che nel loro paese, dove le sanzioni sarebbero molto più gravi, fino ad anni di galera, in Italia praticamente vietata.
