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Istat: il Pil aumenta dell’1,5%, il maggiore balzo dal primo trimestre 2011

ROMA – Nel secondo trimestre del 2017 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nei confronti del secondo trimestre del 2016. Lo rileva l’Istat Il secondo trimestre del 2017 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al secondo trimestre del 2016.

La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’industria e dei servizi e di una diminuzione nel settore dell’agricoltura. Dal lato della domanda, si registra un apporto positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un limitato contributo negativo della componente estera netta, rileva l’Istat nei dati preliminari sul Pil. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,1% negli Stati Uniti, dell’1,8% in Francia e dell’1,7% nel Regno Unito. La variazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2%, conclude l’Istat.

L’aumento tendenziale del Pil nel secondo trimestre del 2017 dell’1,5% rispetto al secondo trimestre del 2016 è il più alto registrato dall’Istat da sei anni. Per trovare un valore maggiore bisogna tornare al primo trimestre del 2011 (sotto il Governo Berlusconi) quando l’incremento era stato del 2,1%.

Questo dunque il fantastico risultato dei tre (+1) governi del presidente insediati (senza consenso popolare) da Re Giorgio Napolitano con sua insindacabile decisione. L’Istat, dati obiettivi e inconfutabili alla mano, ci ha dimostrato un progressivo, per quanto lento, recupero, che però, in quattro anni, non è valso a tornare ai livelli dell’ultimo governo Berlusconi, quello fatto cadere proprio Re Giorgio imperante.

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