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Tav a Firenze, rischio crolli denunciano i No Tunnel

Firenze, Tunnel tav: firmato a Ferragosto il decreto sulle terre di scavo

FIRENZE – Dal sito del Comune di Firenze, Ufficio stampa, riprendiamo le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi e Giacomo Trombi e della consigliera Donella Verdi in merito alla firma del decreto che trasforma le terre di scavo delle grandi opere (fra le quali il tunnel Tav fiorentino) da rifiuti a terreno verde per prati e giardini.

«Le lobbies che vogliono distruggere l’ambiente non vanno in vacanza neppure la settimana di Ferragosto e sperando nella distrazione della politica e della cittadinanza mettono a segno in questo 2017 un colpo da novanta: è stato infatti firmato nei giorni scorsi ed entrerà in vigore il 21 agosto il decreto che trasforma le terre di scavo delle tante inutili grandi opere da rifiuti a terreno verde per prati e giardini. Anche chi fosse a favorevole dell’alta velocità a Firenze dovrebbe non gioire della firma di questo decreto perché le opere, anche quelle che si ritengono utili per la collettività da un punto di vista trasportistico, non possono passare sopra al rispetto dell’ambiente e distruggere o danneggiare il patrimonio sia di dove viene realizzato che di dove vengono messi a dimora i ‘rifiuti’ delle lavorazioni. Non è certo il nostro caso ma c’è chi ha posizioni ondivaghe e ambigue sui decreti di questo Parlamento che dallo Sblocca Italia in poi non si è mai fermato nel deregolamentare ogni normativa ambientale nella realizzazione delle opere di interesse nazionale, di cui fanno parte quelle più inutili e che assegnano appalti multimilionari.

Da anni abbiamo detto che non avremmo accettato che il via libera al piano di utilizzo delle terre provenienti dallo scavo del sottoattraversamento AV e della stazione Foster, già rispedito al mittente dal Ministero dell’ambiente una volta, fosse imposto con una modifica ‘politica’ che di tecnico avesse davvero poco. Con un pezzo di carta si trasforma materiali pericolosi in sottoprodotti riutilizzabili per progetti ambientali. Adesso anche il Governo Gentiloni e il Ministro all’Ambiente Galletti hanno ‘pagato’ l’ennesimo favore alla lobbies dei cementificatori e così gli inerti di rocce e terre provenienti dal sottoattraversamento TAV di Firenze – impregnati di miscele cementizie, additivi chimici, PVC (polivinilcloruro) bentonite, necessari alla fresa per accelerare lo scavo del doppio tunnel – da rifiuti speciali da smaltire in apposite discariche si trasformano per editto in sottoprodotti tranquillamente riutilizzabili per le colline-schermo a Cavriglia. Ormai il futuro avvio dei cantieri fiorentini dello scavo non ha più ostacoli, tolti uno dopo l’altro dalla politica ‘ben disposta’, e se con un tratto di penna si è cancellato l’inquinamento delle terre chissà se questo governo così miracoloso riuscirà anche a risanare con un decreto i danni alla salute, al territorio e al patrimonio che sottoattraversamento e stazione a Firenze potranno comportare nei prossimi anni di lavorazioni: dubitiamo che siano capaci di fare magie solo per danneggiare la collettività e non per salvaguardare i beni comuni».

Ancora nessun commento dalle istituzioni regionali e fiorentina che, come noto, sono attualmente tutte schierate a favore dell’ultimazione dell’opera.

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