Vaccini: segreterie delle scuole oberate, protestano i sindacati
ROMA – Con le nuove regole sui vaccini le segreterie scolastiche saranno caricate di tensioni e oneri afferenti a sanità e famiglie: è quanto sottolinea l’associazione sindacale Anief, chiedendo uno stop all’attuazione decreto e valutando azioni per impugnarlo.
Per il sindacato, attraverso le due circolari esplicative si è riusciti nell’impresa di fare peggio della norma-madre: sono state imposte rigide disposizioni che precludono la possibilità di far frequentare la scuola agli alunni fino a 6 anni non in regola, minando il diritto allo studio previsto dalla Costituzione italiana, e si conferisce ai presidi una responsabilità, con tutte le incombenze che comporta, che per ovvi motivi non può essere a carico dell’istruzione pubblica ma rimane di carattere puramente medico-sanitario. Serviva un dibattito e un adeguato confronto con le parti sociali – ha detto Marcello Pacifico (Anief-Cisal) – e inoltre lo Stato si è spinto oltre le proprie competenze dimenticando di attivare un adeguato raccordo con la scuola. Il nostro studio legale sta approfondendo i contenuti delle circolari applicative del decreto, per verificare se vi sono i presupposti giuridici per bloccarne gli effetti pratici, anche ricorrendo contro lo stesso decreto. La scuola non può continuare a fungere da imbuto dove infilare i problemi sociali. Perché, ad esempio, non si è previsto lo stesso obbligo per tutti coloro che fanno una visita o si ricoverano in ospedale? In altri luoghi di affollamento, se i vaccini sono così rilevanti per la salute pubblica, per quali motivi non è stato adottato lo stesso criterio di indispensabilità delle certificazioni per l’accesso?, conclude la nota.