ischia: lasciati in attesa (per sei ore) i pompieri che si dovevano imbarcare sul traghetto. Mancavano i biglietti
ISCHIA. I vigili del fuoco dell’unità di soccorso Usar di Roma, dopo due giorni passati a lavorare per soccorrere i terremotati di Ischia, sono stati lasciati a piedi, sul molo, in attesa di un traghetto che li riportasse a casa, che però hanno potuto prendere solo dopo sei ore d’attesa perché non avevano il biglietto. Nessuno si era organizzato per farglielo avere in tempo, né la Compagnia dei traghetti ha pensato di dare loro il biglietto omaggio, quanto meno come segno di riconoscenza della collettività per il loro sacrificio e professionalità.
Una ventina di vigili del fuoco, con i cani-pompiere e con alcuni mezzi, si sono ritrovati in attesa sulla banchina del porto. «C’è stato un disguido – dicono dal comando dei vigili del fuoco di Roma – relativo alla convenzione stilata tra la Regione Campania e la società che gestisce i traghetti che collegano Napoli con le isole. L’accordo è stato siglato mercoledì 23 agosto, ma quando le nostre squadre Usar si sono presentate all’imbarco, l’armatore evidentemente non era stato informato. E quindi forse non se l’è sentita di far salire uomini, mezzi e cani senza biglietto. È una cosa che crea dispiacere». I sindacati non ci stanno. E denunciano anche il fatto che non è la prima volta che accadono disguidi del genere.
Ma al di là dei disguidi e delle disfunzioni, si trattava di una situazione che doveva essere risolta immediatamente col buonsenso. Capisco che i turisti dovessero pagare il biglietto, anche se pretendevano, immotivatamente, di essere trasportati a spese dello Stato, ma a chi si sacrifica per salvare la collettività doveva essere riservato un trattamento completamente diverso, sganciato da astruse complicazioni burocratiche. Ma siamo in Italia!