Roma: sgombero dei profughi, la sindaca Raggi si difende, il sindaco (Pd) di Forano si oppone al ricollocamento
ROMA – Lo sgombero dei rifugiati e richiedenti asilo nel centro di Roma dopo cinque giorni si è trasformato in scontri della polizia con alcune decine di migranti rimasti accampati in piazza Indipendenza e è deflagrato anche in campo politico. Colpiscono le immagini degli eritrei che rifiutano di sgomberare le aiuole e vengono dispersi con i cannoni ad acqua dalle autoblindo della polizia; tra loro anche diverse donne, inginocchiate, con le braccia alzate, travolte dal getto dell’idrante. Ma anche quelle delle bombole del gas lanciate dalle finestre dello stabile contro le forze dell’ ordine. Ai rifugiati si sono uniti i professionisti della protesta violenta, i militanti radicali dei movimenti per la casa.
Quattro rifugiati vengono arrestati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Quattro gli agenti contusi. Esplodono le polemiche politiche. La destra difende la polizia: “Forza ragazzi, sgomberi, ordine, pulizia ed espulsioni! Gli italiani sono con voi”, incita il leader leghista Matteo Salvini. La sinistra compreso il Pd chiede invece chiarimenti sui metodi del nuovo sgombero dai giardini nel centro di Roma. “Sono in corso approfondimenti per accertare eventuali irregolarità”, fa sapere la questura. Le organizzazioni a difesa dei diritti umani insorgono e denunciano feriti e violazioni. Il responsabile sicurezza del Pd Emanuele Fiano accusa “l’inerzia delle sindaca Raggi”, “le forze dell’ordine – dice – sono intervenute per coprire il vuoto dell’amministrazione M5S”. “Abbiamo fatto la nostra parte a 360 gradi – afferma l’assessore alla Persona Laura Baldassarre – e non siamo interessati alla ribalta mediatica”.
Sul tema interviene anche la sindaca Raggi, attaccata da più parti, soprattutto da sinistra:”In Italia l’accoglienza è ormai una vera e propria emergenza ma, piuttosto che affrontare la questione, stiamo assistendo a un vergognoso scaricabarile. Mi riferisco allo sgombero di via Curtatone a Roma”. Lo scrive su Fb: “Il Comune ha compiuto fino in fondo il proprio dovere, un dovere che non tutti hanno compiuto. Mi riferisco alla Regione che ha disatteso il decreto legge Minniti che la chiama direttamente in causa. Ma anche all’assenza di adeguate politiche nazionali”.
Il Comune intanto avrebbe trovato una nuova soluzione per accogliere i migranti in condizioni di maggior disagio dall’immobile sgomberato in via Curtatone. Il Campidoglio, a quanto si apprende, ha firmato un accordo con la società Sea, che gestisce l’immobile di via Curtatone, per mettere a disposizione sei unità immobiliari che consentiranno di accogliere circa 40 persone con fragilità per un periodo di 6 mesi senza alcun onere finanziario per l’amministrazione. Ma Marco Cortella (Pd), il sindaco di Forano, il paese del reatino, dove dovrebbero trasferirsi i profughi, afferma: “Sono assolutamente contrario ad un’ipotesi del genere, come peraltro ho detto al Prefetto di Rieti, perché la comunità non l’accetterebbe e non per un problema di razzismo ma per oggettivi problemi caratterizzati già dall’elevato numero di migranti ospitati a Forano”. Alla faccia della solidarietà vantata dagli enti locali e dalle regioni rosse.
L’unica cosa certa è che la Procura indaga per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Speriamo che le sue verifiche mettano fine alle mistificazioni della associazioni cattoliche e di sinistra, di Ong onnipresenti (Msf) e di politici che difendono i migranti e screditano le Forze dell’ordine.