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Livorno: la Regione giustifica l’allerta arancione, ma è il rosso il colore dell’estremo pericolo

Allerta1 604x474 1FIRENZE – In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione, Enrico Rossi, difende i suoi uffici e replica al sindaco di Livorno, in merito alla questione dell’allarme arancione o rosso. Dice Rossi:

«È inaccettabile che per un temporale intenso ma ormai usuale a causa dei cambiamenti climatici possano morire sei persone e due siano ancora disperse.
Bisogna lavorare sul piano prioritario della prevenzione e su quello della manutenzione
Ma bisogna anche lavorare sugli interventi di protezione civile.
Un codice arancione è un codice di allerta che prevede gli eventi che si sono verificati a Livorno.
La differenza principale con il codice rosso riguarda la tipologia del reticolo idraulico delle possibili esondazioni.
Rosso è il codice delle possibili esondazioni legate al reticolo idraulico primario: Arno, Serchio ecc;
Arancione è il codice legato a possibili esondazioni del reticolo idraulico secondario, come appunto è avvenuto a Livorno.
Inoltre in Toscana si è chiarita anche la responsabilità della manutenzione, spettando al genio civile della Regione la manutenzione del reticolo idraulico primario e ai consorzi di bonifica riformati quella del reticolo secondario.
Codice arancione e codice rosso sono entrambi codici di allerta.
Per spiegare questi concetti, la protezione civile regionale ha svolto incontri con le amministrazioni locali e ha costruito e distribuito una app scaricabile sul telefonino che informa in tempo reale dell’evoluzione della situazione e che, quando i pluviometri e gli idrometri superano certi livelli, lancia l’allarme per gli addetti ai lavori, amministratori e tecnici, con il suono della sirena.
La app è gratuita e visitabile e scaricabile da CFR Toscana.
La Regione inoltre ha emanato linee guida, delibera 395 del 2015. per gli interventi da effettuare in caso di allerta di codice arancione e codice rosso.
Spetta alle autorità locali decidere le misure da assumere per far fronte alla situazione, facendo le dovute valutazioni.
Alcune misure minime, come avvertire i cittadini con sms o telefonate, come alcuni sindaci fanno, con un sistema dai costi contenuti o come la messa in sicurezza dei sottopassi e delle zone più a rischio, sono comunque da consigliare.
Altre misure, come la chiusura delle scuole o emanare alla popolazione messaggi di evacuazione, sono invece da valutare caso per caso e tenendo conto degli orari e delle situazioni locali, le quali devono essere previste nei piani comunali di protezione civile.
I codici arancione sono stati in Toscana l’anno scorso circa quindici e in genere in un anno non vanno oltre venti. Non è una perdita di tempo né un “gridare al lupo” attivarsi in rapporto alla situazione una ventina di volte in un anno, graduando l’intensità delle iniziative.
Per quando ci riguarda come Regione ci impegneremo ancora di più per diffondere la consapevolezza tra i cittadini e le autorità locali che quanto accaduto a Livorno non è più così straordinario, che può accadere ancora e che dobbiamo attrezzarci, reagire, non lasciarci travolgere e mettere in campo tutte le iniziative che tutelino la vita delle persone».

Concordiamo con quest’ultima affermazione del Governatore, non si fa mai troppo in materia di sicurezza e quando si tratta di proteggere la vita delle persone, e quindi ogni nuova iniziativa in tal senso è auspicabile e utilissima. Quanto al livello di allerta, il Presidente ribadisce quello che, subito dopo l’evento e le polemiche, i suoi uffici avevano indicato. Dal sito della protezione civile regionale però traggo un’indicazione diversa (vedi la tabella in alto), secondo la quale il livello arancione indica evento pericoloso per cose e persone, mentre il livello rosso indica un livello molto pericoloso per cose e persone, e la differenza mi sembra sostanziale. E confermerebbe in sostanza quanto affermato da Nogarin, sconfessando la speciosa distinzione fra il livello dei corsi d’acqua, posta alla base delle differenziazione del colore degli allarmi, sostenuta dagli uffici della Regione e Lamma.

Tanto più che nella considerazione generale il livello di massima allerta è sempre considerato quello rosso, come dimostra l’allarme lanciato dalla Regione Liguria per analoga situazione.

Genova
Allerta meteo per la pioggia a Genova, 09 settembre 2017.

Al di là dei corsi per amministratori, che anch’essi abituano gli operatori a lavorare nell’emergenza, sarebbe forse opportuno che si mettesse un po’ d’ordine anche nella indicazioni della protezione civile regionale.

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