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Pensioni: Ape sociale, in vista la stabilizzazione della flessibilità in uscita

Poletti

ROMA – Nei prossimi giorni una conferenza dei servizi di Ministero del Lavoro e INPS farà una prima valutazione tecnica sulle eventuali criticità emerse sull’APe Sociale: in vista potrebbe esserci la stabilizzazione dello strumento di flessibilità in uscita. Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un question time alla Camera il 13 settembre, facendo riferimento non solo alla possibilità di rendere strutturale l’APe Social (attualmente previsto in via sperimentale fino al 31 dicembre 2018) ma anche di correggerlo, ampliando la platea a categorie di lavoratori fino ad ora escluse.

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Poletti non ha specificato gli eventuali correttivi a cui il Governo sta pensando, limitandosi a sottolineare che in corso c’è un confronto sulle organizzazioni sindacali, teso ad analizzare tutte le problematiche eventualmente non affrontate nella norma che potessero o dovessero essere corrette. Su questo fronte, dopo gli incontri di inizio settembre è previsto un vertice decisivo in ottobre per fare chiarezza in vista della Legge di Bilancio: a quel punto ci sarà già il DEF, Documento di Economia e Finanza, quindi si potrà ragionare con maggiori dati sulle risorse disponibili.

Correttivi APe
I temi che sono emersi in queste settimane sull’APe Sociale, oggetto di potenziale modifica da parte dell’Esecutivo, riguardano l’allargamento della platea degli aventi diritto ad alcune tipologie di lavoratori fino ad ora esclusi gli autonomi e i disoccupati che non hanno diritto al sussidio o che non l’hanno percepito (la normativa prevede che si debba aver terminato di percepire il trattamento di disoccupazione, quale che sia, seguito da un periodo di inoccupazione pari ad almeno tre mesi).

Riforma Pensioni
Nel frattempo, restano le altre questioni sul tavolo negoziale con i sindacati: lo stop agli adeguamenti automatici alle aspettative di vita (il prossimo scatto è previsto nel 2019), le future pensioni dei giovani, riconoscimento sul piano previdenziale del lavoro di cura delle donne. A questo proposito, ricordiamo che si sta studiano una misura che riguarda l’APe sociale, abbassando il requisito contributivo per le donne con figli. L”ipotesi è quella di uno sconto di sei mesi per ogni figlio, fino a un massimo di quattro figli (due anni).

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Le dichiarazioni del Ministro in Parlamento, per quanto diplomatiche, esprimono la disponibilità del Governo a rendere permanente e definitiva l’APe Sociale e addirittura ampliarla. Poletti ha aggiunto che nei prossimi giorni sarà effettuata una prima valutazione tecnica seguita da una relazione in Parlamento, che servirà a prendere decisioni sugli eventuali correttivi. Non è chiaro se le misure allo studio, dall’allargamento della platea all’eventuale stabilizzazione dell’APe Sociale, saranno inserite nella prossima manovra di Bilancio o se invece si seguirà un percorso diverso.

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