Germania, elezioni: conferma delle difficoltà delle grosse coalizioni e della sinistra in Europa
GERMANIA – La riconferma (con netto calo) di Angela Merkel e la débacle del partito socialista in misura tale da impedire il proseguimento dell’esperienza della grande coalizione, ha confermato due trend della politica nei Paesi dell’Unione europea. Un arretramento delle sinistre e la difficoltà a creare esecutivi dopo il voto, come avvenuto di recente in Spagna, Portogallo, Croazia e, ultima, l’Olanda dove i colloqui sono ancora in corso per la formazione del governo dopo il voto di marzo.
Ecco una mappa dell’attuale scenario politico europeo.
* COALIZIONI CENTRODESTRA (8):
– Spagna (premier Mariano Rajoy)
– Irlanda (premier Leo Varadkar)
– Croazia (premier Andrej Plenkovic)
– Olanda (premier Mark Rutte)
– Finlandia (Juha Sipila)
– Estonia (premier Juri Ratas)
– Bulgaria (premier Boyko Borissov)
– Cipro (premier Nicos Anastasiades)
* COALIZIONI CENTROSINISTRA (8)
– Italia (premier Paolo Gentiloni)
– Grecia (premier Alexis Tsipras)
– Austria (cancelliere Christian Kern)
– Repubblica ceca (premier Bohslav Sobotka)
– Slovacchia (premier Robert Fico)
– Lituania (presidente Dalia Grybauskaite)
– Svezia (premier Stefan Lovfen)
– Romania (premier Mihai Tudose)
* SINISTRA (2)
– Portogallo (premier Antonio Costa)
– Malta (premier Joseph Muscat)
* DESTRA (6)
– Regno Unito (premier Theresa May)
– Ungheria (premier Viktor Orban)
– Belgio (premier Charles Michel)
– Polonia (Beata Szydlo)
– Lettonia (premier Maris Kucinskis)
– Danimarca (premier Lars Rasmussen)
* CENTRO LIBERALE (3)
– Francia (presidente Emmanuel Macron)
– Lussemburgo (premier Xavier Bettel)
– Slovenia (premier Miro Cerar)
La prospettiva più probabile dopo il voto di oggi in Germania sembra quella di un governo Giamaica con Cdu, liberali e verdi, che assemblerebbe centro, destra e sinistra, con prospettive di difficile accordo su molti temi importanti della politica nazionale ed europea. e con una sicura diminuzione dell’influenza tedesca in Europa, a tutto vantaggio dell’aumento del peso di Macron e della Francia.