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Politiche per la famiglia: il Governo non invita quelle omoparentali alla Conferenza nazionale

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ROMA – Per il governo italiano, gay e lesbiche vanno tenuti fuori dalla porta quando si discute di politiche per la famiglia. Lo denunciano, in una nota congiunta, le associazioni Famiglie Arcobaleno, Rete Genitori Rainbow e Agedo, criticando il mancato invito alla Terza Conferenza Nazionale della Famiglia organizzata per i prossimi 28 e 29 settembre a Roma.

Un’iniziativa del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio con il supporto dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia. Le associazioni hanno chiesto ai rappresentanti delle istituzioni e del Governo più sensibili alle istanze del mondo Lgbt di intervenire per andare oltre questa esclusione, o in alternativa di disertare un appuntamento che, così congegnato, è inaccettabilmente discriminante.

Mentre Agedo, associazione che rappresenta genitori e amici di persone Lgbt, è stata invitata a partecipare, ma non ad intervenire, le due associazioni che rappresentano i genitori omosessuali e transessuali – è la denuncia – sono state ignorate. Rete Genitori Rainbow, in particolare, l’associazione che riunisce i genitori omosessuali e transessuali che hanno avuto figli da precedenti relazioni, ha chiesto di aderire all”iniziativa, ma la sua richiesta è stata rifiutata, fanno sapere le associazioni.

L’esclusione delle associazioni rappresentative del mondo Lgbt – precisano Marilena Grassadonia (Famiglie Arcobaleno), Alessandra Forani e Gabriele Faccini (Rete Genitori Rainbow) e Fiorenzo Gimelli (Agedo) – è grave, e il solo fatto che si parli di famiglia, e non di famiglie come sarebbe più corretto, è altamente significativo. Il governo non può farsi promotore di un evento che si rifiuta di prendere in considerazione le istanze sia delle famiglie omoparentali di nuova costituzione, cioè che hanno avuto figli all’interno della coppia omosessuale, sia delle numerose famiglie ricomposte in cui un componente della coppia omosessuale abbia avuto figli da relazione etero precedente. Sono tutte realtà in cui sono presenti bambini e ragazzi che vanno tutelati. Tanto più grave che ciò venga fatto a poco più di un anno dalla legge sulle unioni civili che da una parte ha sancito ufficialmente il riconoscimento da parte dello Stato delle unioni tra persone dello stesso sesso, ma dall”altra ha lasciato insoluto il tema di come tutelare i figli di persone omosessuali.

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