Skip to main content

Macron: la nuova idea dell’Europa e la debolezza della cancelliera

Proprio mentre in Germania si consumava il dramma dei socialisti, autoesclusi dalla maggioranza e in crollo verticale, e la Merkel poteva ricevere un nuovo mandato (il quarto) alla cancelleria, ma indebolita dal forte calo del suo partito e dalla convivenza difficile con una maggioranza detta Giamaica (con verdi e liberali), Emmanuel Macron dalla Sorbona a Parigi esponeva la sua idea dell’Europa. Pensando già alla prevalenza del suo paese a livello continentale, pur nel confermato asse franco-tedesco. «L’Europa è troppo debole, lenta e inefficace – ha affermato -. Ma solo l’Europa può darci una capacità d’azione nel mondo rispetto alle sfide contemporanee». Nella difesa, ad esempio, «dove il disimpegno degli Stati Uniti è progressivo e inevitabile». Lui propone «una forza militare comune d’intervento» entro il 2020, un budget comune di difesa progressivo, un’accademia europea di intelligence e una procura europea anti-terrorismo. Si è spinto oltre, proponendo «una protezione civile che metta in comune i mezzi per rispondere a catastrofi come i terremoti e le inondazioni».

Altro capitolo, l’immigrazione, «che non è una crisi temporanea, ma una sfida che dovremo affrontare ancora per molto tempo». Qui Macron non si è dimenticato delle paure dell’europeo medio, sottolineando che «accoglieremo degnamente i rifugiati e rinvieremo rapidamente a casa chi non può beneficiare dell’asilo politico». Anche qui, due obiettivi concreti: una polizia europea delle frontiere e un ufficio europeo dell’asilo politico, che armonizzi le procedure in ogni Paese e vada al di là (una buona volta) della convenzione di Dublino.

Per i giovani, Macron punta a una classe d’età nel 2024 che per la prima volta, almeno per la metà, abbia trascorso sei mesi in un altro Paese europeo, nell’ambito dei propri studi o dell’apprendistato per la formazione professionale.

E alla fine del suo discorso ha confermato che l’asse franco-tedesco rimane «essenziale per l’Europa». Ha annunciato addirittura che «Francia e Germania integreranno completamente i loro mercati da qui al 2024, applicando le stesse regole per le imprese, il diritto degli affari e i fallimenti». Una studentessa dell’ultimo anno di un liceo scientifico parigino gli ha chiesto a bruciapelo: «Ma per lei la Germania è un modello?». «Sul mercato del lavoro sono più efficaci – ha risposto -, ma hanno anche più precari di noi. In ogni caso, non c’è un modello contro l’altro: proprio l’Europa deve segnare la fine di qualsiasi egemonia».

Tempi duri si preannunciano per l’Italia, da un lato si conferma la consueta grandeur dei nostri cugini d’Oltralpe, dall’altro la nuova coalizione tedesca, pur guidata dalla Merkel, sembra indirizzata verso una politica restrittiva nei confronti dell’immigrazione in Germania e verso una continuazione della politica di austerità. Mala tempora currunt per Renzi, Gentiloni, Padoan e soci.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741