Pistoia, migranti: mons. Galantino, segretario Cei, fa retromarcia. Accoglienza sì, ma nella legalità
PISTOIA – Si vede che l’aria e l’atmosfera della Toscana hanno portato un beneficio a Mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale, da sempre sostenitore dell’accoglienza senza limiti, ad ogni costo e sempre critico verso le istituzioni a suo dire renitenti ad ospitare e a sostentare centinaia di migliaia di clandestini, a spese del popolo italiano. Ebbene, non credo alle mie orecchie, il monsignore approdato a Pistoia nell’ambito della manifestazioni della capitale della cultura, ha affermato sorprendentemente che «L’accoglienza va fatta in un contesto di legalità, perché la legalità è il primo passo verso una politica intelligente ed efficace della mobilità umana. Da sempre la Chiesa ha fatto questo». Visto però che, secondo le statistiche, l’80% dei migranti che arrivano in Italia non ha diritto alla protezione internazionale e vive quindi nell’illegalità, non avrebbe diritto all’assistenza. Che invece è fornita, copiosa e abbondante, da Caritas e cooperative cattoliche o di sinistra, a spese del popolo italiano.
Aggiunge Galantino, a conferma delle sue primitive tesi: «C’è soprattutto la linea del Vangelo, la linea della sacra scrittura. Quell’espressione ero straniero, ero forestiero e mi avete accolto, non l’ha inventata Papa Francesco, non l’ho inventata io, non l’hanno inventata i preti». Le affermazioni di monsignor Nunzio Galantino ci sono state ammannite nel corso dell’inaugurazione de ”I linguaggi del divino”, la rassegna teologica con eventi e incontri che rientrano nel nutrito programma di Pistoia capitale italiana della cultura 2017. A suo parere comunque esiste una linea univoca della Chiesa riguardo all’accoglienza dei migranti.
Pistoia era stata al centro delle cronache, nelle scorse settimane, per il caso di don Massimo Biancalani, il prete che dopo aver portato gli immigrati ospitati nella sua comunità in piscina e aver pubblicato su Facebook le foto dell’ evento, aveva ricevuto forti critiche, ma era stato osannato dalle sinistre. «Penso sia il momento in cui – ha detto ancora monsignor Galantino – proprio per la drammaticità, nella gravità di questo tema, ci si metta insieme veramente, lo si affronti con serietà, con serenità, ma senza strumentalizzarlo». Mi sembra che si possa cominciare a ragionare.