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Cesare Battisti: in arrivo la quarta richiesta di estradizione (dal 1991). Sarà la volta buona?

BirraROMA – La lunga fuga di cesare Battisti sta continuando dopo la decisione del giudice brasiliano che gli ha restituito la libertà. Adesso spetta alle Autorità italiane inviare i documenti che corroborino la quarta richiesta di estradizione, mentre il presidente Temer sembrerebbe propenso a revocare la decisione di asilo permanente pronunciata dall’amico Lula in favore del terrorista condannato per 4 omicidi.

La prima richiesta di estradizione in Italia dei confronti di Cesare Battisti risale al 1991, quando l’ex terrorista dei Pac fu arrestato in Francia proprio su istanza dell”Italia. Parigi, però, lo dichiarò non estradabile. Oltralpe Battisti intraprese, con discreto successo, anche una carriera come scrittore di noir.

La seconda richiesta di estradarlo arrivò nel 2004. Battisti venne arrestato il 10 febbraio a Parigi sempre su indicazione delle autorità italiane sulla base delle condanne all’ergastolo per omicidio pronunciate nei suoi confronti. In Francia si scatenò una campagna in suo favore sostenuta dagli intellettuali della gauche caviar, con in testa la première dame Carla Bruni. Il 3 marzo Battisti venne scarcerato. Il 30 giugno ci fu l”udienza per l’estradizione e la Chambre d’Instruction della corte d’appello diede il via libera. Battisti fece ricorso in Cassazione e l”istanza fu respinta. La cosa sembrava fatta, ma il 14 agosto fu l”ultima volta in cui Battisti si presentò a firmare in commissariato, come previsto dalle misure nei suoi confronti, poi si rese irreperibile. Fu spiccato un mandato di arresto. E il 23 ottobre il primo ministro francese firmò il decreto di estradizione in assenza del condannato, latitante.

La terza richiesta di estradizione scattò in conseguenza dell’arresto dell’ex terrorista in Brasile, a Copacabana, il 18 marzo 2007. Alle indagini per catturarlo collaborò l’antiterrorismo italiano. Ma il Brasile riconobbe a Battisti lo status di rifugiato politico. Nel novembre 2009 si pronunciò il Supremo Tribunal Federal che, pur esprimendosi a favore dell’estradizione, lasciò la responsabilità della decisione finale all’allora presidente Lula, che il 31 dicembre 2010 annunciò il suo no. Battisti venne successivamente scarcerato.
Ma il 3 marzo 2015 fu pronunciata nei suoi confronti in Brasile una sentenza di espulsione: alla base, la storia dei documenti falsi con cui, a suo tempo, era entrato in Brasile dalla Francia e da cui derivava, secondo i giudici, la nullità del permesso di soggiorno. Anche in questo caso, riprese corpo l’ipotesi di riportare Battisti in Italia e le autorità italiane si mossero in tal senso. L’espulsione fu poi annullata e tutto si fermò di nuovo. Fino al nuovo arresto e alla libertà appena riconquistata.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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