Migranti: Oxfam bacchetta l’Europa e lancia un appello a favore dell’accoglienza
ROMA – Le Associazioni interessate al business internazionale dell’accoglienza dei migranti continuano la loro campagna denigratoria nei confronti degli Stati (compresa l’Italia) e delle istituzioni che, a loro avviso, hanno fatto e fanno poco per favorire e facilitare le migrazioni. Evidentemente temono di perdere clientela e quattrini. Ad avviso di Oxfam, una delle più potenti organizzazioni del settore, dunque «l’Ue e i suoi Stati membri stanno facendo ben poco per garantire canali di accesso legali e sicuri a centinaia di migliaia di migranti richiedenti asilo, consentendo al contrario che si compiano continui abusi e violazioni dei diritti fondamentali all’interno delle frontiere europee». E’ questa la denuncia diffusa oggi da Oxfam – a due anni dall’adozione dell”Agenda europea sulle migrazioni – attraverso il rapporto Al di là della fortezza Europa, che partendo da
testimonianze dirette, racconta – riferisce Oxfam in una nota – di condizioni di vita disumane, diritti fondamentali violati per donne, uomini ragazzi che scappano da guerre, violenze e fame.
«In questi due anni di Agenda, Oxfam ha lavorato in Italia, Grecia, nei Balcani in contesti di vera emergenza umanitaria. Ovunque abbiamo assistito a trattamenti indegni, sentito storie di viaggi della speranza finiti in un’Europa che non dà speranze ha affermato Elisa Bacciotti, direttrice Campagne di Oxfam Italia.
Ad oggi, sottolinea Oxfam, sono stati realizzati solo il 28% dei ricollocamenti previsti da Grecia e Italia: meno di 30 mila persone, a fronte di un impegno per oltre 98 mila reinsediamenti che dovevano essere realizzati entro settembre di quest’anno.
«Per riacquistare credibilità – afferma Bacciotti – è quindi necessario un immediato cambio di approccio, che garantisca davvero il rispetto e la tutela dei diritti umani fondamentali di migranti e rifugiati».
Oxfam lancia quindi un appello, chiedendo tra l’altro che «la legislazione europea e le legislazioni nazionali rispettino le norme internazionali ed europee sui diritti umani. Che i Paesi Ue garantiscano che tutti i progetti adottati nell”ambito del Trust Fund per l”Africa e che gli accordi stabiliti con i paesi partner non includano disposizioni che riducano la responsabilità dell’Ue e degli Stati membri in materia di
accoglienza e protezione di richiedenti asilo e rifugiati».
Ancora una volta queste organizzazioni che si definiscono umanitarie dipingono una realtà che possa favorire il proseguimento e il potenziamento della loro attività, non soggetta a nessun tipo di controllo.