Manovra: verso un decreto fiscale leggero, senza web tax e fattura elettronica
ROMA – Pochi interventi, lo stretto necessario per rispondere a esigenze immediate e formalizzare già parte delle coperture della Legge di Bilancio: sarà un decreto fiscale ‘light’ quello atteso oggi in Consiglio
dei ministri, con qualche giorno di anticipo rispetto alla manovra. Assente al Cdm il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, a Washington per i lavori del Fmi, che sarà sostituito da un viceministro.
La Finanziaria approderebbe invece sul tavolo del governo lunedì, anche se qualcuno adombra la possibilità di un via libera già domenica sera. Mentre l’anno scorso il decreto con parte delle coperture della Legge di Bilancio è stato varato contestualmente alla manovra, quest’anno verrà anticipato di qualche giorno per non esporre il governo al rischio di rilievi tecnico-giuridici, ‘blindando’ gli interventi prima del varo della manovra e dare così solidità giuridica a una fetta delle risorse da stanziare.
Sfilato dal decreto il progetto di web tax, che potrebbe essere destinato ad un’iniziativa parlamentare in sede di legge di Bilancio; e l’estensione della e-fattura ai privati. Nel dl verranno convogliati gli interventi che hanno un profilo di urgenza e che non presentano problematicità. Innanzitutto il rifinanziamento dell’ultima tranche del 2017 delle spese indifferibili. A seguire le norme per la rottamazione-bis delle cartelle esattoriali rivolta sia a coloro che erano stati esclusi dalla prima edizione perché non rispondevano ai criteri di
eleggibilità, sia ai contribuenti che erano stati ammessi ma non erano riusciti a saldare le rate di luglio e/o settembre.
In dirittura di arrivo anche la stretta sulle compensazioni Iva, probabilmente introducendo un tetto oltre il quale il riconoscimento del bonus fiscale sarebbe vincolato a una verifica per escludere l’esistenza di liti pendenti da parte del contribuente che richiede la compensazione.
Quanto alla Legge di Bilancio, la scadenza per la trasmissione del Draft Budgetary Plan a Bruxelles è il 15 ottobre ma trattandosi di una domenica slitta al 16: qualcuno non esclude che il Cdm possa riunirsi già domenica sera, al rientro di Padoan dagli Usa, ma è più probabile una convocazione lunedì. Il provvedimento verrà poi trasmesso alle Camere entro il 20 ottobre.