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Scuola: si avvicina la conclusione del contratto. Emanato atto d’indirizzo

ROMA – Dopo dieci anni di attesa si avvicina il rinnovo del contratto del comparto scuola, istruzione e ricerca, con l’obiettivo dichiarato di arrivare al traguardo entro fine anno: la novità, resa nota dalle ministre dell’Istruzione Valeria Fedeli e della P.A. Marianna Madia riguarda l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto (di comparto e dell’area dirigenziale), chiuso e trasmesso oggi all’Aran. L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni potrà ora avviare il tavolo di contrattazione. Bene la pubblicazione dell”Atto di indirizzo – ha commentato Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola – il disagio che vive il personale della scuola è riconosciuto da tutti, non mancano al riguardo dichiarazioni, impegni e promesse. Ora è il momento di passare dalle parole ai fatti, il rinnovo contrattuale è in questo senso un”occasione importante per tradurre in realtà concreta le buone intenzioni.
Per Fedeli e Madia, la chiusura dell’Atto di indirizzo è un importante passo verso il rinnovo del contratto atteso ormai da dieci anni. Il governo sta proseguendo sulla strada tracciata con l”accordo dello scorso 30 novembre. L’apertura della contrattazione partirà subito per avere il rinnovo entro la fine dell’anno. Ci sono sia i tempi che le risorse per farlo.
Il comparto e l’area dirigenziale dell’Istruzione e della Ricerca comprendono i dipendenti: della Scuola (dirigenti, docenti, educatori, amministrativi, tecnici ed ausiliari); dell’Afam-Alta formazione artistica e musicale (direttori, docenti, coordinatori, assistenti, coadiutori); dell’Università
(dirigenti, elevate professionalità e personale amministrativo); degli Enti pubblici di ricerca (dirigenti, personale amministrativo e di ricerca di 21 enti). L’atto di indirizzo ha una parte comune ai settori coinvolti e le specifiche sezioni.
Fermi restando gli incrementi garantiti a tutti dal rinnovo, l’atto siglato oggi consente alle istituzioni e agli enti coinvolti la possibilità di una maggiore valorizzazione del personale, spiegano Miur e P.A.
Per il sottosegretario all”Istruzione Vito De Filippo, ora occorre portare avanti celermente la contrattazione e chiudere presto il rinnovo atteso da troppo tempo. Il governo sta mantenendo i propri impegni, proseguendo il percorso intrapreso il 30 novembre. È un lavoro che punta alla valorizzazione di chi è impegnato in settori strategici per il Paese come quelli della conoscenza.
I sindacati, che il 4 ottobre hanno riunito i quadri dirigenti nazionali proprio sul contratto, hanno chiesto in quella occasione la piena attuazione dell’accordo del 30 novembre (che prevedeva tra l”altro la ripresa delle corrette relazioni sindacali) e poi, il ripristino del potere d’acquisto dei salari, il mantenimento degli attuali scatti di anzianità, la destinazione dell”incremento non inferiore a 85 euro interamente sul tabellare, lo stanziamento di risorse aggiuntive per la valorizzazione della professionalità, la restituzione alla contrattazione di tutte le materie fatte impropriamente oggetto di incursioni legislative dall’utilizzazione del personale al bonus, dall’orario alla mobilità. Anche se la somma degli 85 euro è stata da più parti ritenuta non sufficiente.

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