Turista morto in Santa Croce: procura vuole accertare causa del distacco del peduccio e manutenzione
FIRENZE – La richiesta d’incidente probatorio è stata formalizzata dalla procura di Firenze nell’inchiesta sulla morte di Daniel Testor Schnell, 52 anni, il turista spagnolo ucciso dal capitello precipitato dalla navata lo scorso 19 ottobre nella basilica di Santa Croce. Il pm Beatrice Foti ha chiesto al gip di procedere con una perizia che accerti la causa del distacco e della caduta del peduccio in pietra serena che uccise sul colpo il turista colpendolo tra la testa e la spalla mentre visitava la basilica con la moglie rimasta illesa. Il peduccio del capitello ornamentale cadde da un’altezza di 30 metri nel transetto destro della basilica e doveva servire a sostenere la capriata. L’incidente probatorio dovrà anche accertare come erano realizzati gli ultimi lavori di manutenzione in quella parte della basilica. La decisione di chiedere l”incidente probatorio, spiega il pm, serve ad evitare che un’analoga richiesta di perizia durante il dibattimento blocchi la basilica per un periodo superiore a sessanta giorni.
L’iniziativa della procura, sulla quale deve pronunciarsi il giudice, è valutata positivamente anche dall’Opera di Santa Croce, la cui presidente dell’ente, Irene Sanesi, il segretario generale Giuseppe De Micheli e il responsabile tecnico del complesso ecclesiastico e museale, Marco Pancani, risultano indagati insieme all’architetto Laura Mannucci, titolare della ditta che aveva effettuato i lavori di restauro in quell’area della basilica. Una valutazione positiva, spiega l’avvocato Luca Bisori che, insieme ai colleghi Enrico Zurli e Valeria Valignani, difende i rappresentanti dell’ente, nel convincimento che l’accertamento peritale costituisca lo strumento più adeguato per fare luce sugli accadimenti, con rigore metodologico e nel minore tempo possibile, ed altresì nel pieno rispetto dei diritti e delle garanzie di difesa degli indagati. Tra l”altro, a comunicare la richiesta di incidente probatorio è stata proprio l’Opera di Santa Croce, in spirito di trasparenza, spiega l’avvocato Bisori, e di disponibilità.