Torino, emergenza roghi: chiusa in Val di Susa l’autostrada del Frejus
TORINO – Il vento che ha concesso solo qualche ora di tregua in Valsusa ha ricominciato a soffiare, ri-alimentando le fiamme. Continua a bruciare la montagna sopra Mompantero e c’è il timore che adesso minacci anche le case, sempre più a valle. Qui, in frazione Pampalù, sono bruciati tutti e sette i ripetitori. Le fiamme si sono avvicinate sempre più a Susa, fin dal mattino: il sindaco Plano ha preventivamente fatto evacuare Cascina Roma e predisposto un centro di accoglienza al centro Beato Rosaz: la Croce Rossa ha pronti 200 pasti per gli operatori. C’è il rischio concreto che le fiamme arrivino anche nel vallone di Novalesa alle pendici del Rocciamelone. Da Caprie a Novalesa sono andati in fiamme in una settimana duemila ettari di bosco: centinaia le persone che sono accorse per dare una mano. A Venaus evacuata Borgata San Giuseppe. Le fiamme hanno cominciato a lambire i dintorni di
Susa, dove una casa di riposo con 185 anziani è stata sgomberata: cinque ospiti sono stati sistemati in ospedale, altri sono andati in alberghi e comunità religiose. In città è sorto un centro di accoglienza per duecento persone, mentre un tratto dell’autostrada del Frejus è stato chiuso.
Da giorni Torino abbina l’emergenza smog a caligine e odore di bruciato. Oggi la Maratona cittadina si è corsa ugualmente: ha vinto l’italiano Giacobazzi. A mancare sono stati gli
spettatori, che hanno preferito disertare l’appuntamento all’aperto.
Frazioni evacuate anche in Valle Stura di Demonte, nel Cuneese, dove oggi è salito in visita Alberto Valmaggia, assessore regionale alla montagna. L’incendio viene contenuto con il
supporto di tre elicotteri. Il valico internazionale della Maddalena è stato chiuso ai mezzi pesanti a causa della caduta di massi.
In Val Varaita le fiamme hanno devastato un bosco di larici nelle vicinanze della diga di Pontechianale. Per raggiungere il tratto interessato i vigili del fuoco hanno dovuto aprirsi una strada da terra.