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Palermo: il 5 novembre elezioni regionali. Renzi e il Pd rischiano il tracollo

PALERMO – Sono 4 milioni 681 mila 634 gli elettori chiamati il 5 novembre in Sicilia ad eleggere il presidente della Regione e i componenti dell’Assemblea regionale siciliana che da quest’anno e per effetto dell’applicazione della legge taglia-deputati del 2011 e della successiva legge costituzionale 2 del 2013 passano da 90 a 70 parlamentari. Si vota nella sola giornata di domenica 5 novembre dalle 8 alle 22, mentre le operazioni di spoglio avranno inizio lunedì 6 novembre a partire dalle 8 nelle 5.304 sezioni elettorali allestite nell’Isola.

In lizza per la carica di Presidente della Regione siciliana sono cinque candidati: Nello Musumeci in corsa per il Centro destra (Fi, Udc, Fdl, Lega, Diventerà Bellissima, autonomisti); Giancarlo Cancelleri, candidato alla Presidenza del M5S; per il centro sinistra è in corsa il rettore di Palermo, Fabrizio Micari sostenuto da PD, Ap, Sicilia Futura, Idv, Arcipelago; per la Sinistra c’è Claudio Fava: ad appoggiarlo è una coalizione formata da Sinistra Italiana, Mdp-Art1, Verdi, Rifondazione comunista e movimenti civici. Infine l’indipendentista Roberto La Rosa è sostenuto dal movimento dei Siciliani Liberi.

Anche se Renzi ha cercato più volte di disinnescare la mina che costituiscono per lui queste elezioni, affermando che si tratta di elezioni di carattere regionale, senza riflessi nazionali, gli oppositori interni e la sinistra lo attendono al varco, e senza dubbio addebiteranno a lui il probabile insuccesso (il candidato Pd viene dato come terzo dietro quelli del centrodestra e del M5S) e chiederanno al Segretario un passo indietro in vista delle politiche 2018.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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