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Elezioni, Rosatellum 2.0: contestato Mattarella, ricorsi per incostituzionalità

ROMA – Arrivano le prime contestazioni all’operato di Mattarella, proprio sul tema scottante della nuova legge elettorale che tante polemiche ha suscitato per il ricorso continuo alla fiducia da parte del Governo.

«Il Capo dello Stato avrebbe potuto utilizzare, come prevede l’art. 73 della Costituzione, i 30 giorni a sua disposizione per promulgare una legge su cui era necessario riflettere molto». Lo afferma l’avvocato Felice Besostri, secondo il quale «sarebbe stato opportuno rinviarla con un messaggio motivato alle Camere, come prevede l’art.74 della Costituzione, ciò avrebbe consentito alle Camere nell’interesse della costituzionalità della legge di prevedere almeno il voto disgiunto e lo scorporo degli eletti nel maggioritario
uninominale dal proporzionale».
Il coordinatore degli Avvocati Antitalikum sottolinea come la sentenza n.1 del 2014, ovvero quella relativa al Porcellum, e la sentenza della Corte del Tribunale Costituzionale federale
tedesco del 2012 sui cosiddetti mandati aggiuntivi – citata quasi per esteso come motivazione nella sentenza sul Porcellum – dimostrino la incostituzionalità anche della terza legge elettorale.
«La sentenza – aggiunge Besostri – riporta che quando il legislatore sceglie un sistema proporzionale, anche soltanto in parte, (è il caso del Rosatellum) si crea un’aspettativa nell’
elettore di un rapporto tra i voti in entrata e i loro effetti in uscita: la nuova legge tradisce questa aspettativa per l’effetto distorsivo che ricade sulla parte proporzionale del voto che il cittadino dà al candidato uninominale, e per l’assenza di un voto personale – e non a pacchetto come prevede la legge – per i candidati maggioritari e proporzionali bloccati».
Il legale ha quindi dichiarato che «gli avvocati Antitalikum intendono promuovere ricorsi anche questa volta per l’accertamento del diritto del popolo italiano di votare in conformità alla Costituzione. E’ stata sacrificata la rappresentanza, senza neanche assicurare la stabilità di governo. Accanto ai ricorsi già radicati sulla procedura di approvazione della legge Rosato, di cui alcuni già fissati il prossimo 12 dicembre dinanzi alla Consulta per l’ammissibilità, gli Avvocati Antitalikum prepareranno sul modello dell’iniziativa che ha avuto successo contro l’Italikum un ricorso per la maggioranza dei distretti di Corte d’appello da presentare a cominciare dalla prima settimana successiva alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge», ha concluso l’avvocato.

Non c’è che dire, il cammino accidentato della terza legge elettorale in pochi anni fa presumere che, vista la situazione politica attuale, con i tre poli su posizioni variegate, non consente proprio una legge pienamente condivisa, come auspicava il Capo dello Stato. Che ha dovuto fare di necessità virtù e ha firmato quello che bene o male era stato partorito da una maggioranza parlamentare abbastanza vasta, anche se completamente difforme da quella che sostiene il governo in carica.

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