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Città metropolitane: l’AV ferroviaria deve collegare Firenze e Bologna anche di sera. Lo chiedono Nardella e Merola

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FIRENZE – Politiche comuni tra le Città Metropolitana di Firenze e Bologna, Metrocittà confinanti, grazie a un accordo è stato siglato stamani a Firenze tra i Sindaci Dario Nardella e Virginio Merola in Palazzo Medici Riccardi.
Grazie all’accordo vengono individuati gli ambiti di interesse comune su cui sviluppare, nel quadro delle politiche regionali e di area vasta, una piattaforma di progetti condivisi. E previsto tra l’altro un coordinamento per l’attuazione di aspetti comuni dei rispettivi Piani strategici.
“E’ stata definita la cornice per un’agenda di lavoro – ha detto il Sindaco Dario Nardella – che tocca molti punti con un obiettivo ambizioso: fare di un’area urbana con poco più di due milioni di abitanti, il baricentro d’Italia; area con una percentuale bassa di disoccupazione, caratterizzata da una grande capacità di export e animata da settori competitivi, e con analogie, come quella tra l’area di Imola rispetto a Bologna e l’Empolese Valdelsa rispetto a Firenze, dal punto di vista delle esperienze di autonomia istituzionale”.
Firenze e Bologna intendono muoversi insieme per attrarre investimenti e coltivare rapporti internazionali, anche grazie all’attuazione delle linee comuni dei rispettivi Piani strategici.
“Le nostre aree metropolitane non hanno bisogno di confini ma di nuove frontiere ed è per questo che l’Appennino non deve essere più il nostro confine ma la nostra zona di benessere e di offerta turistica – ha spiegato il Sindaco Virginio Merola – su turismo, cultura e ambiente abbiamo l’ambizione di essere un esempio per il Paese. Chiediamo anche autonomia finanziaria non per introdurre nuove tasse ma perché questo tema venga affrontato dal Governo nella convinzione che le Città Metropolitane hanno bisogno di risorse da governare in autonomia”.
“Queste due comunità hanno potenzialità enormi – ha aggiunto Daniele Manca, Vice Sindaco della Metrocittà di Bologna e Sindaco di Imola- perché qui c’è una visione dei sistemi metropolitani che non costituiscono confini ma relazioni”.

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Punti qualificanti sono i rapporti internazionali, la progettazione europea, lo sviluppo sostenibile e l’economia, turismo, cultura e innovazione amministrativa e urbana. In particolare viene individuato l’Appennino tosco-emiliano come cerniera e collegamento tra sistemi ambientali che sono omogenei, valori culturali comuni, paesaggio e storia.
Attenzione viene riservata alla cooperazione istituzionale tra le due Metrocittà, come ambiti di innovazione nelle politiche nazionali e come titolari di un ruolo ben preciso che è previsto dalle politiche di coesione dei fondi dell’Unione Europea.
Dai due Sindaci anche la richiesta di una linea d’alta velocità che colleghi le due città anche di sera e di un ripensamento in positivo delle altre linee ferroviarie, come la Faentina. Ma vi è anche la mobilità dolce, con le piste ciclabili ad esempio, che può trovare una prospettiva di sviluppo. Nel corso della presentazione dell’accordo è stato anche prospettato un lavoro comune per la valorizzazione degli scali aeroportuali

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