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Pd: Renzi apre alla coalizione, ma Bersani e Orlando sono pessimisti

ROMA – Il bisognino fa trottar la vecchia e quindi, dopo la disfatta siciliana di cui è stato ritenuto unico responsabile, Renzi ammorbidisce le posizioni e cerca alleanze all’interno delle varie anime del pd e a sinistra. E predica, contraddicendo le sue passate posizioni (ma non è una novità) che il Pd farà uno sforzo unitario, ma non è disponibile ad abiure sulle riforme fatte. E’ il messaggio di Matteo Renzi alla direzione del Pd, che si è conclusa con l’approvazione di un documento unitario, senza alcun voto contrario. «Siamo alle porte della campagna elettorale – ha esordito il segretario – e lo sforzo unitario che si chiede all’esterno va praticato all’interno in primis da chi dirige e questo che vuol dire parlare del Paese e con il Paese».

Ma restano i contrasti. Bersani: « Maggiore sintonia con Mdp? Non lo so, bisogna vedere cosa dice sul resto. Lui si preoccupa sempre di rivendicare quello che si è fatto ma purtroppo c’è qualche milione di elettori che non sono d’accordo, e non sono Bersani o Speranza, che hanno un giudizio critico su tante cose che si sono fatte. Seguiamo la discussione. Basta che si sappia che le chiacchiere stanno a zero, adesso ci vogliono dei fatti».

Ancora più pessimista Orlando: «La verità non ci autorizza a nessun tipo di rimozione e allora va detto che in Sicilia si è determinato per la prima volta un fenomeno di voto utile che non premia il Pd. E’ un rischio, che in assenza di una proposta politica strutturata, anche livello nazionale si può determinare. In questo momento noi siamo in un vicolo cieco.Perché abbiamo approvato una legge che prevede le coalizioni e al momento le coalizioni non ce le abbiamo».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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